"Quando siedi, siedi; quando cammini, cammina; quando lavori, lavora." (Proverbio Zen)
Ritorno sempre al punto di partenza. Mi metto le scarpe da ginnastica, i pantaloncini aderenti, la maglietta tecnica, il cappellino; poi esco e corro. Almeno ci provo, ma non faccio in tempo a capire cosa succede esattamente, cos'è questa fatica nell'aria profumata di glicine, quel fiore d'acciaio a cui è appesa un'anima o l'orologio che mi confonde il polso e si piazza sopra di me, all'orizzonte del parco... che già torno al punto di partenza più felice.
E' una mezz'ora di Zen, la strada. Occorre "esercitare l'attenzione" e poi "calmare la mente", per "agire concentrato"; "non voler raggiungere nulla" ed "essere indipendenti da tutto". Questi pilastri di filosofia sono da vivere possibilmente in ogni istante. Percepire l'attimo e viverlo così com'è: questo è Zen.
Dopodomani ci sarà una lunga strada da fare. Non devo pensarla tutta in una volta. Solo al passo successivo, al respiro successivo, al tratto di strada successivo. E ogni volta a quello successivo ancora. Si dice che solo così si provi piacere, attraversando l'esistenza del momento, nel momento in cui la vita lo richiede. E sentire gli istanti come si sentono i propri istinti.