27 giugno 2014

Sitcom

In questo periodo sto girando su ambientazioni fisse. Immobili comici episodi. Addio allenamenti...
Questa setticemia da invasione cerebrale di microrganismi fancazzogeni è l'arma letale che potrebbe aprire le porte di un paradiso; una morte di runner per una nuova vita di dreamer, o solamente un soft drink per quell'ubriaco che mi abita, da mezzo mese, sottocute. Inizio neh? Nah, no. Zzz...



19 giugno 2014

hooligan

Nessun Ulisse. Nessuna eclisse. Solo un ricambio di flora batterica, una nuova idea. Intestinale, inospitale, influenzale. Uno stop tanto fisico quanto mentale.

Ho così scoperto la vastità della mucosa dell'intestino: duecento metri quadrati; ed anche la vastità delle famiglie batteriche che lo colonizzano: quattrocento specie emigrate da ogni parte del mondo; e poi i clandestini: miceti, clostridi e virus che in condizioni di equilibrio non esercitano effetti patogeni, ma se storditi da ubriacature alimentari sono peggio degli hooligans...

Rinasco ora con il bimixin e cambio sponsor, salomon(icamente) trasformato dalle Lorentziane coordinate della scienza e della coscienza. 
Sarà relativismo o solo pessimismo?




10 giugno 2014

Scaling


Se tutto va bene sono fermo a metà strada. How do I do it? (gratto e vinco un ultratrail?)

Oggi un ciclopico anticiclone subtropicale raggira ogni forma di lucidità mentale. Allentarsi? Allenarsi? Arsi? Sì, ha l'occhio deformato e proietta pensieri assolati che la gravità ripiega quanto basta per deprimermi. 

Speriamo in qualche Ulisse. In una nuova eclisse. O di cambiare idea.

1 giugno 2014

Salire

Stavo pensando alla paura. Quella che mi fece provare il corpo durante l'ammutinamento di arti e di fibre muscolari che scatenò l'insurrezione del 22 settembre, anche nota come Ultra Trail di Oulx. Intorno al quarantesimo chilometro apparvero la frenesia, l'euforia, la follia e la crampitudine, opposto altrettanto mistico della beatitudine.

Senza preparazione, come sotto esame, si riesce a dare il meglio del peggio di sé. Che non è il peggio del meglio, sia chiaro. Ci si lamenta, ci si contorce, si impreca, s'invoca. Si saltano le logiche ed i passaggi. Le conclusioni sono umilianti nella migliore delle ipotesi, quando l'autocritica prevale sulla critica altrui. E l'impreparazione atletica non è più tollerabile a se stessi.

Ecco perché quest'anno ho iniziato a meditare la corsa in montagna. Prima con le natiche ben sprofondate sul divano e poi, quando le nevi hanno abbandonato le erbe pedemontane, con le stesse a sobbalzare sul sentiero. Una, due e tre corse ben studiate con scientifica consapevolezza del tempo e dello spazio. Micro mappature mentali per la programmazione di una vera impresa.

La tre Rifugi della Val Pellice sta bussando. Insistentemente. Mi sveglia, bisbiglia dietro una porta appena socchiusa. E così giro e rigiro intorno all'idea che il 13 luglio potrebbe essere un bel giorno per... salire.

Altimetria Trail:  54,1 km / 3800 m D+