15 giugno 2015

Urban Trail

Non ci piove. Il fatto che le corse un tempo di resistenza siano diventate oggi di velocità è un fatto su cui non ci piove. E se anche fuori c'è temporale, non ci si bagna più nei luoghi comuni. Anzi, ci si ripara in caso di piogge scroscianti o di rimpianti: "un tempo si correva per passione, oggi per competizione...".

Ma la fantasia è un posto dove ci piove dentro, diceva Calvino. E ieri mi sono inzuppato i piedi in una normale gara di corsa podistica, che ormai più nessuno vuole chiamare così. In altre parole, ho partecipato alla "5^ Colletta Urban Park Trail". E anche qui non ci piove: correre un "Urban Park Trail" pareva tutta un'altra cosa. Nella "U" si sollevava l'ugola per salutare un transito regale d'aria; nella "P" si lanciava una molotov al centro del discorso, e nella "T" si viveva il brivido di Thor e del suo martello da guerriero... 

Il podista, diventato fulmineamente protagonista di un gesto estremo, atletico o amletico non si sa bene. Povero podista.

La testa non dava molti segni di vita. Tutto il prato in pianura sembrava in discesa. "Frena, che poi si sale" veniva scritto sul gobbo davanti a me, ma la discesa non finiva più, e la frenata è durata tutta la gara, naturalmente piatta, contratta, compatta. Naturalmente inadatta. Alla mia testa ho chiesto un riparo, ma come dice il proverbio: "chi si ripara sotto la frasca, ha quella che piove e quella che casca". 

Tutta l'acqua del traguardo ha concesso un corto circuito liberatorio. Basta con questo piattume! Abbandono la spazzatura d'una media da 4:18 al chilometro per dimenticare tutte le prime parole da traguardo: "Quanto hai fatto?", "Ti sei piazzato", "Mi hai battuto"... 

No, questa volta ti ho buttato, urban trail di cemento armato...


4 commenti:

Gianni ha detto...

Ciao Mariano complimenti per l'articolo e specialmente per la tua performance , hai frenato ma non funzionavano e quindi per il percorso complicato,hai fatto un'ottima prestazione , alla prossima mi ha fatto piacere rivederti in squadra....

marianorun ha detto...

Grazie Gianni. Il gruppo Doratletica è stato formidabile, come hai raccontato bene tu... In verità ho arrancato: la velocità nella pianura sta diventando una cosa troppo dura...

Alain ha detto...

"Urban Park Trail" .... certo che la moda di cambiare il nome alle cose è uno stratagemma furbastro, tipica bugia con le gambe corte. Non ho la precisa raffigurazione del percorso, ma ha un nome molto appetibile, di quelli che possono lasciare l'amaro in bocca dalla delusione ;-) .. Ma a sua difesa bisogna anche ammettere che ultimamente ti sei dedicato a gare in luoghi talmente spettacolari, che non c'è "Corsa Sterrata in Parco Cementato Urbano" che tenga...

marianorun ha detto...

Ciao Alain... L'urban trail è stato a "nord-est di Torino, dove l’affluente Stura si innesta nel Po come una grossa arteria, formando un abbozzo di girandola a tre rami azzurri su sfondo verde, il parco fluviale cittadino Pietro Colletta"... lo vedevo così colorato, nel 2012! :-) Dice bene Platone, riportando Eraclito con "panta rei"... ovvero: "non si può discendere due volte nel medesimo fiume... (in continuo mutamento).