16 settembre 2012

L'Atletica

Gara UISP - Robassomero 
http://www.atleticauisp.it/regionale.html

Oggi ho corso con tensione latina, in testa.

In una parola, ho corso al limes, che ho visto sollevarsi più volte dal terreno polveroso. Il limes, ovvero il limite, per i Romani portava con sé l’idea di conquista, di linea di confine, di strada verso nuovi territori. E in qualche modo ho vissuto il mio limite, a Robassomero, in questa terza edizione della corsa podistica "Le Borgate" di 10,3 km.

Il paese, tra Lanzo e Venaria, è un presidio di terra da coltivare. C'è molto verde e l'aria di città non arriva ancora troppo. Correre è salutare. Cani, uccelli, zucchine e rapanelli. Il raduno è numeroso e l'organizzazione della corsa quasi perfetta. Circa 400 al via, poco dopo le 9:30, e solito minuto tra gambe impazzite davanti e dietro, curve tra le case della borgata e paesani ad applaudire e a fotografare la mandria imbizzarrita dei polmoni ossigenati.

I primi cinque chilometri sono in leggera discesa, prima asfalto, poi terra battuta, prato, polvere, pietrame e mattoni a volte insidiosi. Ma la discesa impone un ritmo altissimo: 4'00 - 3'56 - 3'57 - 3'55 - 4'14, i tempi del mio Garmin nei primi cinque chilometri. Davanti, una sessantina di corpi impegnati nello sforzo. Dietro, non mi giro neppure una volta.

Corro cercando di conquistare il territorio che separa un respiro dal successivo, in fila per il sorpasso, al limite con la coscienza di ciò che sta accadendo, immerso in una sequenza di linee e di scie da mantenere, da definire, da consegnare all'istante successivo. Una specie di galoppo del corpo a cavalcioni della mente, e viceversa. Quando ciò accade senza soffrire troppo, ecco, questo è il tesoro che la corsa restituisce nella ricerca di sé e del proprio limite.

I successivi cinque chilometri sono in leggera salita, ovviamente, per chiudere l'anello di gara. I primi tre sono ancora su prato, leggermente inclinato, e questo infastidisce non poco. Poi un chilometro di larga strada sterrata, piacevole, e quindi due chilometri di asfalto, che non finiscono più. Io mi sforzo, concentrato, con questi tempi: 3'56 - 4'23 - 4'30 - 4'15 - 4'04 - 3'54 (gli ultimi 300 metri).

Per la cronaca: alla partenza ci aggreghiamo a respirare l'adrenalina di squadra: io, Raffaele, Gabriele, Fabrizio, Roberto e Fabio. Qualcuno è più avanti (i big, Giuliano, il presidente, Gianluca), molti più indietro: laggiù si perderanno almeno 15-20 secondi nella calca. Pronti, via! Per circa due chilometri stiamo più o meno insieme, poi le andature di frazionano. Gabriele cede leggermente, Roberto mantiene il ritmo; gli altri iniziano ad allungare inesorabilmente. Ora corro in mezzo a chi corre esattamente come me. Sembriamo fermi, relativamente; nella luce si vedono i dettagli: capelli, sudori, muscoli, occhi, divise gialle e arancioni, nomi sulla schiena. Ci si sostiene senza parole. Tutto passa quasi in un attimo, altro che sala d'attesa... All'ultimo chilometro mi affianca Gianni Giglio, ritornato alle gare dopo un lungo infortunio: lo vedo sofferente, ma soddisfatto. Corre veloce, lo saluto e cerco di mantenere il suo ritmo. Mi sfugge, lo raggiungerò alla fine, penso, forse... Stringo i denti, ma vedo che li stringe anche lui. Il traguardo non arriva mai! Gli ultimi cento metri scatto come un velocista, ma non basta: gli arrivo alle spalle per due secondi! Quanta energia ci pervade alla stretta di mano finale!

Il mio limite, comunque, è stato raggiunto: 4'07" di media al chilometro, su percorso accidentato. Accidenti...

La classifica finale della nostra squadra è la seguente:

1.   Giuliano Moretti:                         38'40"
2.   Domenico Robbe:                       39'40"
3.   Fabrizio Gatti:                             40'06"
4.   Fabio Crepaldi:                           40'54"
5.   Raffaele De Luca:                       40'55"
6.   Gianluca Bergonzo:                    41'40"
7.   Gianni Giglio:                              42'20"
8.   Mariano Biagi:                             42'22"
9.   Roberto Mastrosimone:              43'29"
10.  Gabriele Cavaliere:                    43'57"
11.  Ennio Moscato:                          44'15"
12.  Francesco Sansonne:                44'35"
13.  Andrea Buscemi:                        47'58"
14.  Antonio Da Lima:                        49'02"
15.  Diego Zorzan:                             49'50"
16.  Roberto Pegoraro:                      51'15"
17.  Magda Raciti:                             53 '49"
18.  Vincenzo Congiu:                        57'07"
19.  Aniello Damiano:                        59'00"
20. Carmelo Stivala:                         1h 07'00"
21.  Giuliana Borbone:                     1h 10'14"
22.  Pietro Lorusso:                          1h 10'15"

3 commenti:

icuginichecorrono ha detto...

Bravissimo Mariano!!!!!!!!!!!!!!
e complimenti davvero per la tua tenacia,
ti vedo bene,anche per il futuro prossimo,nel senso che secondo me hai ancora margini di miglioramento se ti alleni bene.
Ci si vede,ciao!
Vito.

marianorun ha detto...

Sì, è questione di tenacia! In allenamento sono ancora un pò pigro, è vero.

Vito, guarda che presto voglio vederti per strada, la domenica, con noi! Chiaro?!? :-)

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