10 settembre 2012

Il sottile film dell'allenamento

L’allenamento non è un punto fermo o un’immagine fissa nella testa del podista. E’ un transito di questioni morali, di sensazioni che evolvono in stimoli organici solo alla fine. Prima e durante, c'è soltanto uno "spessore umano" che protegge - con le sue "qualità" - lo strato di carne più vicino all'anima. Uno spessore che aumenta, appunto, con l'allenamento.

Perché l’allenamento “proietta” benessere, ma solo dopo aver registrato bene le qualità umane di chi lo svolge, e si coinvolge. Chi non si allena non corre, neppure il rischio di ritrovare se stesso.

E' immediato osservare - sull’asfalto, sull’erba o su altri corpi depositati presso le panchine comunali - come le qualità umane sudino e traspirino nell'allenamento: proiezioni votate al sacrificio, alla sopportazione, alla sofferenza. Intorno a questi perni ruotano gli enormi ingranaggi caratteriali: la tenacia, la fermezza e l’ostinazione. E l'allenamento lubrifica questo meccanismo di trasmissione.

Chi si allena fa lavorare le ruote dentate (strette nelle ripetute) o le cinghie (elastiche alla vita), entrambe al servizio della perseveranza o della costanza dei propositi.

Chi si allena fa lo slalom tra le virtù cardinali e i vizi capitali, cercando di toccare - come la pallina d'acciaio nel flipper - solo i bersagli migliori.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Gli allenamenti giornalieri sono molteplici...

Talvolta molto faticosi... Psicologicamente e fisicamente molto duri!
La vita peró ti riserva anche molte gioie .... Basta saperle cogliere e racchiuderle in uno scrigno inattaccabile... Allora sí, forse la vita ti sorriderà sempre di piú sino a farti diventare un uomo/donna davvero completo/a!!!

Ciao!!!
Mosto selvatico

Anonimo ha detto...

Caro Mariano, come ti ho già detto con un filo di voce sincopata, strascicata e sibilata durante il nostro allenamento di gruppo, nel bel mezzo di una "ripetuta" sui mille metri nel nostro tentativo (volutamente fallito) di sostenere l'andatura di Fabio e Raffaele, mi piacciono molto i tuoi giochi di parole, e giochi di significato , e l'inusuale mistura che ne nasce...
Max.