13 marzo 2016

diario-trail

13.03.2016 - I due monti di oggi, una passeggiata al cubo. Vinta l'insopportabile fatica di non far nulla, di rinunciare. Tanti sguardi prima di mettere i piedi in fila indiana. Però mi insegue. Questa insopportabile fatica mi aggredisce e si mette a giocare tra i muscoli e la mente. Resisto, ma non so come. Quando l'accetto e mi lascio dominare e sto per camminare, lei passa oltre. Risale la strada di montagna come vento da respirare inevitabilmente. Rigenera solo se si respira e si smette di pensare di non essere all'altezza di chi si vorrebbe essere. Costa fatica non pensare alla fatica. Di sostenere l’eterno peso di un compito non concluso. 
Arrivo in cima al primo monte nello stesso tempo dell'anno scorso. Sullo stesso percorso non avevo incontrato la cosa, la fatica. Ero più insensibile o solo più giovane, non lo so. Ora una luce strana e intensa arriva sul crinale innevato. Non fa freddo e mi aggancio ad un gruppetto per vivere queste sensazioni e condividerle. Fa bene parlare. Qui siamo tutti fratelli. Arrivo in cima al secondo monte un minuto prima dell'anno scorso, credo. E basta quest'illusione certissima per ricordarmi d'avermi alle spalle del passato. 
Tante rocce, tanto fango, neve che entra nelle scarpe e dà sollievo. Ora corro, animaloso fino al traguardo. Sono passate due ore e cinquantaquattro minuti esatti. Tre minuti meno dello scorso anno! 
Sisifo non morirà di fatica, ma di noia

3 commenti:

Enrico ha detto...

grandissimoooo!!!!!!

marianorun ha detto...

Grazie Enrico. Le tue imprese spaziano per Natura. Le mie sono confinate nell'intorno del calpestabile giornaliero (per mia natura). Ciao!

Enrico ha detto...

direi che le tue sconfinano negli spazi della Mente. NaturaMente.. eh eh..