11 marzo 2016

Trail running

Il 13 marzo, dopodomani, il Trail dei 2 monti (22 km, 1500 m D+). Pare con meteo avverso, non diverso da quello dello scorso anno. 

Nello stesso giorno, 25 anni fa, iniziavo il CAR nel 72° Battaglione Fanteria "Puglie" ad Albenga. Riesco a dimenticare tutto, ma non la Caserma dei bersaglieri dove si correva sempre, e si saltava anche nelle latrine. Correva una sola parola d'ordine: "sveglia", seguita da "muoversi-muoversi" razza di smidollati... Da tempo non esiste più. Evolution.

Ora guardo dall'alto della montagna del tempo dentro quella bocca di pozzo dei disperati che è stata la leva obbligatoria. Un tempio lontano, come di una civiltà Maya: una piramide a gradoni dove al calare e al sorgere del sole si ballava l'alza bandiera dentro l'inno di Mameli, a proiettare ombre a forma di serpenti sulla ghiaia fine di mezza luce.

I due monti di dopodomani sono il Musinè ed il Curto. Anche nell'anima esistono templi e costruzioni montuose che proiettano mostri in sogni ricorrenti. Corpi amici e corpi nemici. Si rincorrono e costruiscono pensieri di vita e di morte. Quando la vita prende il sopravvento possono formarsi, nell'anima, artistiche mousse al cioccolato con crema catalana dentro ganache di fondente e briciole di pasta frolla. Quando non è la vita, solo mucchi di terra.

E penso al Musiné, la "montagna del villaggio", e anche luogo dello spirito. Sul pilastrino di vetta sono riportate queste parole: "Qui è l'Una Antenna dei Sette Punti Elettrodinamici che dal proprio nucleo incandescente vivo la Terra tutta respira ed emette vita. Qui operano le Astrali Entità che furono: Hatshepsut, Echnaton, Gesù il Cristo, Abramo, Confucio, Maometto, Buddha, Gandhi, Martin Luther King, Francesco d'Assisi, e anche Tu, se vuoi. Alla fratellanza costruttiva tra tutti i Popoli. Pensaci intensamente tre minuti: Pensiero è Costruzione".

Musinè

Tempio Maya

Chichen Itza
Pensiero è costruzione sta scritto. Ora guardo la montagna, e poi dentro il pozzo. C'è un filo di dolcezza che porta il secchio nelle profonde inquietudini dove attingerà anche la pioggia, la polvere ed il vento, prima che la corsa finisca... Alla sorgente del running.

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