16 febbraio 2016

Atlas

Si è alzato un po’ di vento, credo mi sia andato a finire un sorriso negli occhi.
(Twitter)


E' chiaro che starsene seduti ad aspettare non aiuta. Lo diceva anche il sommo Michelangelo: l’attesa è il futuro che si presenta a mani vuote. E allora perché dubitare, perché rimandare questo gioco di illusioni ai margini della vita? Certo le note di zenzero e vaniglia possono allietare l'attesa. E' una musica che si prende gioco di me. Mi chiede di uscire nella pioggia e correre ancora come allora, a perdifiato, fino al limite dell'essere disperato... 

Mi sembra di voler ricordare l'allenamento a velocità crescente. Dieci minuti lenti, poi accelero. Sento lo smaltimento dinamico dell'acido lattico. Dieci minuti medi e accelero. Sento il passaggio di metabolismo nell'organismo. Altri dieci minuti e forzo lo stimolo dei meccanismi di recupero... Dieci minuti senza più ossigeno. Quanto vorrei recuperare il volo sopra quei cieli, alzare gli occhi e dimenticare l'Atlante in cui sono sconfinato.

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