1 maggio 2014

Ca' Bianca 2014

La cronaca
  • Ore 8:15: in coda per l'iscrizione incontro Daniele ed Ezio, gli iron's runners del parco di Collegno. Per loro, la corsa in montagna è l'essenza, la sostanza, l'esperienza del divenire quotidiano. Che meraviglia! 
  • Poi rifaccio un pezzo di coda con Gianfranco, approdato ai trail per passione; per lui le salite e le discese sono scale musicali per chitarra elettrica; è rock con il sorriso spiritual. Che simpatico! 
  • Intanto il mio amico Paolo è ritornato a casa a prendere il certificato medico agonistico necessario per i non tesserati Fidal: una faticaccia che gli farà commettere un centinaio di infrazioni per poter nuovamente ritornare entro le 9. Non so come abbia fatto ma è riuscito nell'impresa. Che pilota!
  • Ore 9:30: si parte!

Alle ultime battute asfaltate

L'obiettivo
  • Raggiunto con buon margine: 67,5 minuti contro i 71,5 previsti da tabellario scientifico del "portatore di bisogno di controllo". Ora controllo se il bisogno di portarmi dentro il tabellario non abbia più bisogno di me, perché qualcos'altro voglio. Il concetto è sottile e potrebbe spezzarsi al primo cenno d'orgoglio. 

L'analisi del percorso
  • Con riferimento al grafico di ieri, ho eseguito con esemplare precisione il ciclo dei tempi previsti nelle tratte 1a, 1b, 1c, portandomi a scollinare (alla Ca' Bianca) in 21' spaccati. Un cenno di soddisfazione non l'ho nascosto e questo è stato il primo errore.
  • In discesa, sul tratto 2, tutto procede senza alcuna emozione. So esattamente che è bene non lanciarsi come un ammasso di carne in caduta libera e doso le frenate ed i rimbalzi. Arrivo al fondo della discesa guadagnando un minuto sul ciclo operativo (25').
  • Nella seconda salita, tratto 3, si è formata una piccola fila indiana, un trenino colorato che sbuffa di fiatoni per la pendenza che supera il 20% e costringe a qualche buon minuto di camminamento. Tra un saltino e l'altro posso inebriarmi di verde di pineta, di felci e di muschi. Poi però prevale il marrone del fango sul percorso, una costante appiccicosa che mi piastrella a caso i due polpacci. Intanto arrivo in vetta come un vecchio locomotore, in perfetto orario (39').
  • Nella seconda discesa, tratto 4, tossisco per un bicchierino d'acqua che in cima ho tentato di bere mentre parlavo, secondo errore. Tossisco mentre mi dimentico che la discesa è molto ripida e insidiosa per le pietre viscide e i rivoli fangosi. Dimentico il programma e mi lascio andare a rotta di collo, terzo errore. Qualcosa mi colpisce da dentro. E' una fitta laterale destra. Qualche organo succhia sangue e mi costringe a frenare e frenare fino a fermarmi mentre vedo un ragazzo che è sicuramente caduto perchè zoppica vistosamente. Un altro giovane si è fermato e lo sta sostenendo a passo lento. Che bell'esempio! Io proseguo lentamente, non c'è pericolo. Ed inizio a pensare alle parolacce da dire ai miei addominali... Raggiungo la fine discesa con un paio di minuti di ritardo sul mio ciclo. Sono sballato!
  • Da qui in poi accartoccio il programma mentale. Per la prima volta sono tentato di abbandonare. Sento la delusione che s'impossessa dei miei bisogni. Voglio essere deluso. Mi sento cretino per aver mangiato un'ora prima del via, errore numero zero.
  • Un ragazzo mi chiede se sto bene e mi incoraggia a non mollare. Qualcosa di stupendo succede, mentre il sangue riprende a rifluire. Mi passano i dolori, e vedo il paradiso!
  • Non sono affatto affaticato negli arti e quindi decido di giocarmi gli ultimi tre chilometri come se fossero di pista. Pistaaaa fate largo al brizzolato pazzo! Salto e tiro a più non posso!
  • Senza accorgermi di nulla, fuori da qualsiasi schema di pensiero, raggiungo il traguardo. Non mi fermo più. Oggi sono diventato un levriero... 
Levriero con la maglietta del pacco gara

6 commenti:

Enrico ha detto...

fatta nel 2009 in 1h09' ... mannaggia a te, mi hai battuto! C'è ancora il sottopassaggio a rischio decapitazione in fondo alla discesa?

franchino ha detto...

Altro che levriero, uno stambecco! :-D Brau!

marianorun ha detto...

Ciao Enrico, il percorso mi è sembrato tecnico e piacevole. E quelle ultime insidie con attraversamento canale a rischio decapitazione, più un paio di cambi di direzione su pietre scivolose, lo rendono quasi da brivido finale... Da rifare il prossimo anno (e meglio)... Ci ritorni anche tu?

marianorun ha detto...

Grazie Franchino. E tu come stai? Quando torni a calpestare questo mondo cane?

franchino ha detto...

ieri quarto giorno di ripresa son salito un pezzetto in valle pesio,... http://connect.garmin.com/activity/490621213 endorfina per la testa che va ancora come dovrebbe,...

Mia Wells ha detto...

Lovelyy blog you have