13 gennaio 2012

Il presente

In un sutra, Buddha raccontò una parabola:
« Un uomo che camminava per un campo si imbatté in una tigre. Si mise a correre, tallonato dalla tigre. Giunto a un precipizio, si afferrò alla radice di una vite selvatica e si lasciò penzolare oltre l'orlo. La tigre lo fiutava dall'alto. Tremando, l'uomo guardò giù, dove, in fondo all'abisso, un'altra tigre lo aspettava per divorarlo. Soltanto la vite lo reggeva. Due topi, uno bianco e uno nero, cominciarono a rosicchiare pian piano la vite. L'uomo scorse accanto a sé una bellissima fragola. Afferrandosi alla vite con una mano sola, con l'altra spiccò la fragola. Com'era dolce! »



Riesco appena ad immaginare il coraggio spietato, e quello normale. Il coraggio dei soldati americani durante l'offensiva delle Ardenne, la successiva ritirata e l'assedio da parte dei tedeschi a Bastogne. Alcuni soldati della 101ª Divisione Aviotrasportata (Airborne) appartenenti ad unità gravemente compromesse vennero riuniti in una nuova unità (ai comandi del generale McAuliffe) che venne nominata Task Force SNAFU. 
SNAFU è l’acronimo di Situation Normal, All Fucked Up, ed indica che qualcosa è andato male, come al solito. Risale al gergo dei meccanici durante la seconda guerra mondiale, ed in particolare ad un colloquio tra due militari, Don Taylor e Johnny Paup dell'Army Signal Corps americano, di stanza a Camp San Luis Obispo nel 1941. 
L’origine, tuttavia, risale a prima della guerra e al gergo tecnico dei riparatori di telefoni: qui si usava la parola FUBAR dal significato simile (Fucked Up Beyond All Recognition) durante i controlli tecnici alle cabine telefoniche, dove l'acronimo risultava utile per comunicare in tempi brevi con la centrale anche su linee poco funzionali.

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