26 ottobre 2016

musinè

Ho sempre vissuto da queste parti, eppure non sapevo che musinè significasse "asinello", in dialetto piemontese. Un po' mi vergogno, forse ho la testa d'asinello anch'io...

Intanto arriva la sera piovviginosa, e si fugge dal solito ufficio. Con Luca e Massimo puntiamo al Monte Musinè. Troppo in alto, sì, correggiamo la mira e accontentiamoci di una corsetta lungo la taglia fuoco. Una dozzina di chilometri saliscendi possono bastare. 

Quest'asinello d'un monte è "conteso tra esoteristi, paleo-complottisti, fanta-archeologi, ufologi, antagonisti no Tav e rampolli della Giovane Italia: ognuno ne fa strumento di battaglia, scenario di rivelazioni occulte, antenna di sante energie o rifugio d’anime dannate." Qualcosa di strano l’avrà pure, se nel corso dei secoli ha generato tante credenze da diventare riferimento preferito degli UFO o, addirittura, una base aliena...


Alcuni graffiti sintetizzano la storia al povero turista inesperto o a quello inconsapevole di trovarsi in un luogo misterioso. Noi graffiti umani seguiamo la traiettoria immaginaria che unisce la passione per la corsa all'impressionismo dell'anima, verso nuovi realismi e vecchi romanticismi. Non capire è il privilegio di questo Musinè.

2 commenti:

stoppre ha detto...

ueilllaaaaaaa! ciao Mariano.... non avevi mai fatto il musi neee? ma la maratona alpina di valdellatoree non l'hai mai corsa? il musinè è il 5 colle...

marianorun ha detto...

ueillaaa Maurizio... il musinè sempre sofferto: battesimo ad 8 anni, ma poi sempre via crucis. Mi manca la maratona alpina di valdellatorre... chissà, mai dire mai. Alla prossima, insieme? ;-)