17 aprile 2016

yeap

Avevo proprio voglia di tracciare una via più dinamica. Avevo voglia d'intercettare qualcosa in mezzo al cielo partendo dal solito volo radente. Impennando all'improvviso, alle spalle della vita.

L'arte di disegnare senza una gomma è per Gardner una metafora della vita. Si può scarabocchiare e si può punteggiare con cautela. Ma se uno è sempre cauto, può restare un essere umano? Si chiede Solzenicyn. 

Esco di casa dopo le 9 con un piede dolorante per una storta di due giorni fa. Il piano sembra difficile: devo raggiungere via Roma a piedi, 10 km, e arrivare un minuto prima della partenza della mezza maratona di Santander. Correre uno dei due giri in mezzo alla folla, 10 km, e poi ritornare di corsa. Una traiettoria di 30 km. E zoppico. Ma nonostante tutto sono felice. 

Seneca mi ha appena detto che le cose sono difficili perché non osiamo, e non viceversa. A volte gli credo. Questa volta credo ai suoi occhi azzurri. Sento l'onda di calore arrivare. La vita dall'altra parte è spettacolare. Immagino ogni cosa. La musica, la danza, i colori. Al più rischio un piede. 

Ci sono rischi che non possiamo permetterci di correre e rischi che non possiamo permetterci di non correre. In "Sweet disposition" dei Temper Trap: "A moment, a love, a dream, aloud. A kiss, a cry, our rights, our wrongs...". Non possiamo smettere di correre tutto questo e per questo... 

"Won’t stop 'til it’s over...". Non si fermerà finché non sarà finita. 

Intanto saluto l'Orco Pippo impegnato sulla mezza maratona; poi finisco di correre i 30 km. Sono volate 2 ore e 30 minuti.

(volo radente)

(obbiettivo salute)

(traiettorie)

2 commenti:

Enrico ha detto...

Ma se parti zoppo e corri per 30K a volo radente con le impennate, le traiettorie etc..mi viene un sospetto. Non è che sei un po' bionico?;-)

marianorun ha detto...

Enrico, m'è andata bene. Avrei potuto ritrovarmi a strisciare, a patire il radente. Tutta fortuna. Questione di niente. ;-)