8 dicembre 2012

L'indiano

Ad est c'è la bora, al centro piove di maestrale, come al sud di tramontana. Sopra tutto si congela quella candida neve che sferza l'incanto natalizio. L'Europa intera batte i denti, e trema anche l'Italia che applaude i suoi vecchi paperoni... Siamo troppo buoni, siamo forse un po' conigli, sicuramente -oni -oni...

In questo angolo di mondo, però, c'è il sole nel tramonto che esegue i suoi script di arresto dell'inverno (e del governo).

E' all'ovest la finestra di colori in tema con l'autunno. Qui il freddo sfugge alla chiusura e s'inabissa nel cielo azzurro mare, più profondo all'orizzonte; sfuma dal granturco al malto, dalle nespole all'uva, e fa da cerniera tra le cime frastagliate che salgono da terra e la luce delle spalle.

E' all'ovest lo skyrunner di frontiera ancora da scoprire, lo sceriffo della legge improvvisata, il sognatore da Far West lontano, da Wild West selvaggio, da Old West vecchio e saggio?

Nel West il tempo è migliore. La conquista si fatica metro per metro, nelle asprezze naturali, con la forza d'animo e le armi originali... Ci sono pionieri,  cow boy e banditi; cercatori d'oro, pellegrini e... gli indiani. Li vedo sopra i tetti danzare intorno al fuoco di colori che divampa, immortali.

Come un pellerossa mi sono travestito, e nel cielo incamminato. Ho preso tutti i colori del tramonto in una sola facciata, in una sola falcata. Un paio di balzi, e sono sparito nel buio...

Qui ci sono già le stelle. Una è quella di Telethon che illumina, genetica, l'essere umano. Domani si corre un pò per lei, la Royal Half Marathon di Torino, e speriamo che la solidarietà vinca su ogni "riserva" indigena, indiana e italiana, che non trova i fondi per la "ricerca" di nessun tipo (o quasi).


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