10 ottobre 2012

La politica

La politica, secondo un'antica definizione scolastica, è l'Arte di governare le società. E la comica, secondo la mia esperienza, è la moderna Arte di fare politica.

Si sa che in base all'aspetto di una società, alle sue movenze, la politica si fa chiamare con accattivanti inglesismi: politics, policy e polity. Per politics si intendono le dinamiche attuate dai vari partiti o gruppi di pressione per riuscire a conquistare il potere politico. Per policy si intendono le leggi o altri atti giuridici attuati dal potere politico per gestire la cosa pubblica. Per polity si intende il consenso da parte della collettività al potere politico e la coesione intrasocietaria delle classi.

Ora, potrei fantasticare che in base all’essenza di una società, alle sue radici culturali, la comica (o arte di fare politica) si fa chiamare: comics, comicy e comity. Per comics si intendono i fumetti, quelli pieni di colorate sfumature e sgargianti interiezioni, verdi, grilli, a cinque zampe nei comizi. Per comicy si intendono i caratteri dei comici, le qualità morali, che dietro l’ironia esaltano il bene e l’interesse di un popolo. Per comity, infine, si intende la cortesia della collettività verso il potere comico della politica. E questo è il tasto dolente: di comity, non ne possiamo più.
Di polity e comity siamo saturi! In due parole, rivogliamo i muppets show! Almeno si capiva qualcosa.


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