6 ottobre 2012

Cioccolato neostriato




Mi gira la testa, il cranio mi (ar)resta. Guardo dentro. Ci sono indicate due cuffiette intracerebrali, rosso Ferrari. Che razza di sagome aerodinamiche!

Sono porzioni di cervello in area subcorticale che hanno nomi stranissimi. L'area rossa è detta striato. Qui la medicina ha scoperto che avvengono cose sensazionali e chimicamente molto complesse per quanto riguarda la pianificazione e la modulazione dei movimenti, ma anche correlate alla cognizione esecutiva del movimento stesso. Lo striato è attivato da stimoli associati alla ricompensa, ma anche stimoli da avversione, nuovi, inattesi o intensi. Se diminuisce l'innervazione dopaminergica allo striato, si arriva ad avere il morbo di Parkinson. Lesioni a questo livello generano tante altre malattie dai nomi impronunciabili: coreoatetosi, dischinesie, tutti inauditi per quanto mi riguarda.

Una parte dello striato è detta neostriato e anche qui rabbrividisco nel leggere che si tratta di due nuclei battezzati caudato e putamen. Una lesione da queste parti genera ipercinesie, ipotonia muscolare, ma anche labilità dell’umore.
Insomma, in questa piccola zona del cervello avvengono migliaia di cose pazzesche. E una in più sembra essere stata osservata da un gruppo di ricercatori dell’Università del Michigan in uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology. È proprio in questa area che i ricercatori hanno scoperto il rilascio di una sostanza chimica, molto simile all’oppio, che aumenta quando si mangia il cioccolato. Si tratta dell’ “encefalina”, un neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione della sensazione di dolore e nel meccanismo di ricompensa.

Già sapevamo che il cioccolato provoca dipendenza. Però lo si vuole dimostare. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno eseguito una serie di esperimenti sui topolini. Alle cavie sono state somministrate dosi di un farmaco eccitante direttamente nel neostriato per capire quale effetto potesse sortire la sostanza. Ebbene, i topolini hanno iniziato a mangiare doppia razione di noccioline ricoperte di cioccolato rispetto al normale. Non solo. Gli studiosi hanno anche osservato che, più i topolini mangiavano, e più i livelli di encefalina si alzavano. Questo ha indotto i ricercatori a ipotizzare una sorta di “ effetto droga” da parte del cioccolato.

L’encefalina potrebbe quindi essere quindi la benzina che alimenterebbe il neostriato, il motore che indurrebbe a consumare il cioccolato.

Tutto ciò mi porta a dedurre che in qualche modo il cioccolato sia legato ad un movimento psico-fisico denso di meravigliose sensazioni (cacao). Ma perchè ai ristori delle nostre corse c'è sempre tanta marmellata e poca cioccolata?





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