9 maggio 2012

Aneddoto Zen



C'era una volta uno scalpellino. Viveva in una terra nella quale il massimo privilegio era il potere. Riflettendo sulla sua vita, stabilì che era insoddisfatto della propria condizione esistenziale e decise di diventare l'uomo più potente del suo paese.

Un giorno passò davanti alla casa di un ricco mercante. Attraverso il cancello aperto vide arredi finissimi e visitatori importanti. "Quanto deve essere potente quel mercante!" pensò lo scalpellino. "Vorrei essere al suo posto". Con sua grande sorpresa si trasformò immediatamente nel mercante: aveva più lussi e più potere di quanto avesse mai immaginato, ma era invidiato e detestato da chi stava peggio di lui.
Di lì a qualche giorno gli passò davanti un alto funzionario in portantina, scortato da un drappello di soldati che suonavano il gong. Tutti dovevano inchinarsi davanti a lui, indipendentemente dalla loro ricchezza. "Quanto deve essere potente quel funzionario" pensò il mercante. "Vorrei essere un alto funzionario!". E si trasformò nell'alto ufficiale, trasportato dappertutto in portantina, temuto e odiato da tutti.

Era una torrida giornata estiva, per cui il funzionario si sentiva estremamente a disagio in quell'appiccicosa portantina. Alzò lo sguardo verso il sole, che splendeva orgogliosamente nel cielo, incurante della sua presenza. "Quanto è potente il sole!" pensò. "Vorrei essere il sole!". Si trasformò così nel sole che splendeva impietosamente su tutti, prosciugando i campi, maledetto dagli agricoltori e dai braccianti.

Ma un'enorme nuvola nera si piazzò tra il sole e la terra, per cui la sua luce non poteva più brillare su tutto. "Quanto deve essere potente quella nube temporalesca!" pensò. "Vorrei essere una nuvola!". Allora si tramutò nella nuvola che scaricava acqua sui campi e sui villaggi, tra le invettive di tutti.

Ma scoprì improvvisamente di essere spinto via da una grande forza, e si rese conto che si trattava del vento. "Quanto è potente!" pensò. "Vorrei essere il vento!". Allora si tramutò nel vento che strappava le tegole dai tetti delle case e sradicava gli alberi, temuto e odiato da tutti gli esseri viventi.

Ma dopo un po' andò a sbattere contro una cosa che non si spostava nonostante la forza con cui si abbatteva su di essa: un'enorme e altissima roccia. "Quanto è potente quella roccia!" pensò. "Vorrei essere una roccia!". Fu così che si trasformò in quella roccia, più potente di qualunque altra cosa esistente sulla terra.

Ma mentre si trovava là, udì il suono di un martello che picchiava uno scalpello nella superficie esterna, e si sentì trasformato. "Che cosa potrebbe esserci di più potente di una roccia?" si domandò. Guardò in basso e vide sotto di sé, lontanissima, la figura di uno scalpellino.

5 commenti:

Giuseppe ha detto...

Era come se non fosse cresciuto mai.
Alla fine ciò che gli piaceva era, continuare a fare giro giro tondo.
Non è mai stato un buon scalpellino, dal momento che anziché togliere, era fissato con l'aggiungere.
Mi pare che siamo un po' tutti così.

marianorun ha detto...

E' vero, sembra scontato...

Ma nel giro giro tondo ci si tiene per mano, si va tutti giù per terra.

Cascasse il mondo o cascasse la terra, i nati nel potere non smetteranno di desiderare l'indesiderabile: l'evasione, la truffa, l'ostentazione. E continueranno a scalpellare i giovani, a partire dal loro sogno di lavorare.

Giuseppe ha detto...

Secondo te, quanto, ognuno di noi, senza scomodare i nati o vissuti nel potere, è colpevole di questo andazzo. Il nostro potere per quanto inermi, presi uno per uno,
è una rivincita tutti insieme.
Quando dovessimo mettere in pratica il tutti giù per terra, non solo a parole, potremmo riconoscere il valore della semplicità.

Anonimo ha detto...

Alcune volte viviamo e interagiamo con il mondo esterno creandoci infrastrutture enormi.
Vorremmo essere diversi, forse piú simpatici, piú ironici, meno pretenziosi o chissà cos'altro....
Ma le persone che ci vogliono bene sanno sempre riconoscere la nostra vera essenza! Lo scalpellino non é mai andato via...ne sta aspettando un altro che lo possa aiutare a smussare gli angoli appuntiti ... che talvolta la vita riserva ad ognuno di noi.

Mosto selvatico

marianorun ha detto...

Si, Giuseppe, hai ragione... Dovremmo mettere in pratica il tutti giù per terra non solo a parole...
Ma purtroppo, io ho solo le parole...
E non sempre semplici...
Ciao e grazie!