2 aprile 2012

Le bollette

Al via da oggi i rincari sulle bollette di luce e gas che incideranno sulle tasche dei cittadini con un aumento superiore al 5 per cento, che potrebbe ulteriormente crescere nei prossimi mesi. A partire da questi aumenti è in corso in questi giorni un dibattito tra il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera e il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini sugli incentivi alle rinnovabili.

Il ministro Passera, considerando gli incentivi come i responsabili del caro bollette, ha annunciato i tagli con l'arrivo dei nuovi decreti ministeriali. Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha invece confermato la necessità di mantenere gli incentivi, sottolineando che "fermando le rinnovabili, rischiamo l'autogol e non tagliamo i prezzi; meglio tagliare gli aiuti al nucleare e alle acciaierie”.

Concordo con Clini: "mettere in contrapposizione la riduzione della bolletta energetica e il sostegno alle fonti rinnovabili" è "un errore strategico" perché rischieremmo di uscire dal settore delle rinnovabili mortificando la capacità innovativa del Paese, penalizzando l'industria nazionale, aumentando la disoccupazione: sarebbe come abbandonare la telefonia negli anni Ottanta, prima del boom".

La revisione degli incentivi deve però assicurare anche il futuro del fotovoltaico e degli investimenti nell'energia solare, uno dei settori di punta dell'innovazione tecnologica a livello globale, che dovrebbe portare nel giro di pochi anni ad un aumento dell'efficienza dei moduli dal 10-12% di oggi al 25%.

"Più aumenta la quota di rinnovabili nel nostro portafoglio energetico - ha continuato il Ministro Clini - più diminuisce la necessità di importazione, in particolare di petrolio e di gas naturale. C'è una certa rigidità del sistema italiano: probabilmente la produzione di elettricità dalle nostre centrali è in eccesso ed è vincolata alle forniture che sono forniture di lungo periodo, per cui paradossalmente siamo costretti a tenere alto il livello di importazione, anche se non ne avremmo più bisogno”.

Gli italiani pagano la dipendenza dai combustibili fossili e le troppe centrali termoelettriche a mezzo servizio. In pratica, il costo della maggior parte dei nostri consumi è ancora determinato dal prezzo del petrolio sulla piazza di Londra, un prezzo da lungo tempo impazzito. Le rinnovabili pesano sulla bolletta degli italiani per quote proporzionalmente modestissime.

E' stupefacente che tutta l'attenzione si concentri su quel 10% della bolletta elettrica legato agli incentivi alle rinnovabili, mentre nulla si dice sul restante 90% che riguarda il costo dell'acquisto di petrolio e carbone, i miliardari guadagni delle imprese, i sussidi al nucleare e ad altre voci assurde, oltre alle tasse.

E’ evidente che la regia di questa operazione è nelle mani e nella testa di chi ha interesse a difendere la produzione termoelettrica convenzionale, e a fermare il nuovo che avanza.

Ma questo è lo stile libero italiano…

Nessun commento: