2 aprile 2012

Il Cavallo bianco

E’ morto il «Caballo blanco». Dopo quattro giorni di ricerche lo hanno trovato in un'area remota del Gila National Park, New Mexico, dove era andato per una delle sue lunghe maratone.

Il «Caballo blanco» era Micah True, 60 anni, un ultra-runner. Un gran corridore capace di macinare chilometri in terre selvagge, magnifiche ed aspre.
Qualcosa di imprevedibile ha spezzato la sua maratona: probabilmente un malore, visto che non vi sarebbero segni di trauma.
True era partito in maglietta, calzoncini, scarpe da ginnastica e borraccia. Abbigliamento buono con il sole, ma decisamente leggero per la notte glaciale. E domenica mattina una delle tante squadre di soccorso ha rinvenuto il cadavere nei pressi del Woody's Corral.

L’uomo chiamato cavallo non era certo un tipo comune. Era diventato il «Caballo blanco» dopo un incontro con i Tarahumara, tribù abbarbicata sulla Sierra Madre messicana. Originario del Colorado, appassionato di corsa in terreni «ostili», True aveva conosciuto anni fa gli indios, rimanendone colpito dallo stile di vita spartano: lunghe corse, rinunce e lotte per la sopravvivenza in un territorio poco generoso.

Aveva imparato la lingua pre-azteca dei Tarahumara, si era abituato a nutrirsi di cibo semplice (come il mais tostato mescolato a erbe), aveva accresciuto la sua capacità di resistenza alla fatica. Ed aveva anche fatto propria la cultura del «korima»: se hai bisogno di qualcosa, conta sull’aiuto degli altri. L’acqua da bere, una ciotola con qualcosa da mangiare, un tetto per proteggersi, tutto deve venire dall’offerta - volontaria - di un amico o di chi incontri sul tuo cammino. La storia di Micah, affascinante e sincera come gli indios, non poteva restare un segreto della Sierra Madre. E infatti si era tramutata nel soggetto di un libro di grande successo, «Born to run», scritto nel 2009 da Christopher McDougall.

Il corridore si era trasformato in guida part time per condurre appassionati in escursioni lungo il Copper Canyon e in altre zone remote. Lavoro alternato a gare come l’Ultra Marathon e sfide toste in Colorado.

«Ho visto la bellezza dall’alto, dal basso e attorno a me», era la sintesi perfetta di Micah per le sue avventure. Un'emozione rapita dall'ultimo respiro...  


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