7 gennaio 2012

Il movente

Ho capito che l’Atleta è una persona psicologicamente sana. E’ per questo che ha bisogno di un movente per agire in allenamento, in gara, nella vita. Che sia insoddisfazione, aggressività, ansia o soltanto per il piacere di sentirsi vivo. Tutti i movimenti sportivi nascono da uno o più stimoli, uno o più moventi.

Il mio movente non è fisico; su di esso ho deciso di riflettere con pazienza e determinazione, proprio come un ricercatore d’oro dell’American River. Questa riflessione e questa ricerca sono i miei allenatori, le mie necessità di vita.

Nella squadra si parla spesso di allenamento fisico, ci si trova per correre e confrontare tempi e distanze. Si parla meno di allenamento tecnico, di abilità da affinare in particolari situazioni. Non si parla mai di allenamento tattico, ma questo è normale nella corsa individuale. Del più importante, a mio avviso, si sorvola per timore d’osservare un’area privata, quasi una zona militare: è l’allenamento mentale, l’unico in grado di fare la differenza nel vincere o perdere la gara con se stessi, con la propria consapevolezza di uomo e di atleta.

Lo sport è impastato di pensieri, emozioni, comportamenti: un filo rosso lega i nostri istinti, la nostra razionalità, le nostre convinzioni, le nostre azioni. In una parola, lo sport è anche mente.

L’allenamento mentale è detto mental training e utilizza tecniche che spingono l’Atleta a conoscersi meglio, a dare espressione alle proprie capacità, a migliorare il livello dell’autostima, a scoprire come corpo e mente possano interagire in modo ottimale.

Immaginazione (imagery)
Immaginare o visualizzare ciò che si desidera ottenere permette di orientare la mente verso la direzione scelta, di creare un riferimento e una guida per l’inconscio.   

Pensiero (self talk)
Comunicare con il proprio mondo interiore, controllare i pensieri attraverso auto-istruzioni, commenti, immagini o sentimenti. Dare vita ad un dialogo tra sé e sé nei frangenti decisivi o più difficili. Come parlarsi e cosa dirsi è decisivo: esistono parole stimolo che vanno ad agire sulla concentrazione, sulle emozioni, e permettono di accedere a stati mentali potenziati, incrementando la propria fiducia (durante lo sforzo).

Obiettivi (goal setting)
Sapere dove si vuole andare, come arrivarci e in quali tempi. Una definizione sistematica dei propri obiettivi è molto motivante e dà buone ragioni per entrare in azione, muoversi ed allenarsi, oltre a ridurre le incertezze, i fattori distraesti e quindi la dispersione di energie psico-fisiche.

Concentrazione (focusing)
Saper fare pienamente contatto con il momento che si sta vivendo nel presente. L’attenzione è posta sul qui e ora. Chi è nel presente vive in un flusso di attività spontanea, con eccitazione, creatività, inventiva. Se i sensi sono all’erta, occhi e orecchie bene aperti come nei bambini piccoli, si trovano sempre delle soluzioni.

Rilassamento
Le tensioni fisiche e mentali devono essere prontamente controllate. Gestire le proprie paure e le ansie, prima, durante e dopo qualsiasi attività. E’ determinante capire come si percepiscono le manifestazioni di stress o di ansia e come canalizzare e indirizzare questo tipo di energia per trasformarlo in stimolo al miglioramento. Esistono metodi fisiologici di rilassamento muscolare, metodi psicoterapeutici, di respirazione creativa (luci, colori, odori)

Attivazione (arousal)
Essere capaci di attivare funzioni psico-fisiologiche che permettano di accedere alle risorse energetiche dell’organismo. Si tratta di vitalità, prontezza, vigore, forza. Energia fisica che influenza quella psichica e viceversa. Allineamento e sintonia tra corpo e mente. Occorre allenarsi ad incrementare il livello di attivazione dell’organismo attraverso la ricerca dei fattori personali e situazionali che agiscono da attivatori e l’identificazione della propria combinazione fisiologica-cognitiva-emotiva ideale.
(informazioni da: www.umanamente.eu)

Questa sera, nella corsa, ho iniziato a sperimentare la tecnica del parlare al mio mondo interiore. Fino a ieri ho cercato di capire la respirazione e combinarla con il conteggio dei passi. Oggi qualcosa di decisamente più potente è entrato a far parte del mio viaggio al centro dell’essere. Ho immaginato di stare al comando di una biga romana e di sentire il tiro di due cavalli (il corpo e la mente), di usare una frusta di parole su di loro, su me stesso, parole di incoraggiamento alla spinta e al salto. Ho provato nuove sensazioni, e la forza di un'altra mano nella mia...      

Alla fine, il Garmin ha registrato il record personale sulla distanza. E’ quanto basta per andare a domani.

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