27 novembre 2012

L'identità di Eulero

Dalla fantascienza di Blade Runner sappiamo che ci sono cose che noi umani non potremmo mai immaginare, come "navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione", o strani raggi balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser, chissà in quale universo. Passato da replicante, militante nei corpi speciali extra-mondo, il grande Rutger Hauer sente che "tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia". E conclude: "È tempo di morire".

Correndo in salita, concludo come il replicante... E penso che il record mondiale del chilometro verticale, 30 minuti e 55 secondi, stabilito dal giovane Bernard Dematteis, a luglio in Val Chiavenna, è un tempo da extraterrestre. Ho avuto modo di vedere e salutare personalmente Bernard, al cross di Scarmagno, all'inizio del 2012. Certo un replicante, un cuore da equazione divina. Geneticamente dotato, ha soffiato il primato al fratello Martin. Sono sequenze familiari che andrebbero approfondite.

Dalla fantascienza alla realtà, nello sport e nella matematica. Il salto è casuale, bello, eu-lero.

“Eulero calcolava senza sforzo apparente, così come gli uomini respirano o le aquile si sostengono nel vento”. Così infatti diceva il matematico e fisico francese François Arago.

Tutti quei calcoli andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia... No, non è tempo di morire (per la matematica). E se esistesse un modo perfetto per morire, sarebbe proprio quello toccato in sorte a lui, il grande matematico svizzero Leonhard Paul Euler, alias Eulero.

Colui che già da vivo era stato accostato a Pitagora, Euclide e Newton, che ha indagato ogni branca della disciplina madre dalla geometria alla trigonometria, dal calcolo infinitesimale all'analisi, dedicandosi anche alla fisica e all'astronomia, concluse la sua vita così come l'aveva vissuta: stando insieme alle persone più care e facendo ciò che più amava, in una giornata di fine estate del 1783, a settantasei anni suonati. Eulero ricordava ancora perfettamente tutte le formule matematiche più importanti, le potenze fino al quarto grado e L'Eneide di Virgilio parola per parola.  Aveva perso l'occhio destro appena trentenne. Era il “Ciclope della Matematica”, come lo chiamava Federico il Grande di Prussia. Poi aveva perso anche la vista dell'occhio sinistro, quindici anni prima di morire, ma nulla lo distoglieva dalla sua passione, la matematica.

Ma veniamo al giorno di fine estate del 1783. Dedicata la mattinata alla sua amata matematica, Eulero aveva pranzato piacevolmente insieme a tutta la famiglia e ad alcuni amici nella sua casa di San Pietroburgo. Ad animare il pranzo erano state le conversazioni sui palloni volanti dei fratelli Montgolfier e la recente scoperta di Urano. Poi improvvisamente, quando ormai si erano fatte le cinque del pomeriggio, il genio svizzero venne colpito da emorragia cerebrale e morì sul colpo. Anzi, come disse il matematico francese Nicolas de Condorcet: “il cessa de calculer et de vivre”.

I contributi di Eulero sono inestimabili. Quando studiavo, era tra i nomi che firmavano i più straordinari teoremi, sempre sparso come l'origano sulle pastasciutte immaginarie delle dimostrazioni indigeste.

Correndo si va in cerca della propria identità, e qualcosa si trova. Ci si deve accontentare. Certo non sarà una formula magica ad identificare noi umani...

Ma l'identità di Eulero è la formula più bella della matematica, a detta degli esperti, da Feynman in poi. E questa mi accompagna nei pensieri di qualunque natura, reale o immaginaria, ormai da sempre.

Eccola, finalmente:


... un numero irrazionale (e) che elevato ad un altro numero irrazionale (pigreco) moltiplicato per un numero immaginario (i) dà come risultato -1!

Ci sono tutti i protagonisti e operatori ecologici e matematici fondamentali, compresi lo zero e l'uno.

La realtà supera la fantasia.

Qualcuno potrebbe concludere che un matematico è il modo che ha la mente di sapere qualcosa sulla fantasia, così come qualcuno già ha concluso che un fisico è il modo che ha l'atomo di sapere qualcosa sugli atomi...

Io concludo che tra la fisica, il fisico e la matematica ci sono legami di sangue, naturalmente capaci di stupire chi lo desidera. E chi desidera con entusiasmo.



1 commento:

Eulero ha detto...

L'equazione più bella l'ho vissuta giorno per giorno, l'ho scritta nel vento e l'ho trasportata nelle vene fino al cuore. E poi l'ho seppellita con una risata...