2 settembre 2012

L'Atletica

Oggi ho riprovato l'ebbrezza della competizione.

L'appuntamento era il "Trofeo Arnaldo Colombo", manifestazione organizzata dal Gruppo Podistico dell’AVIS nel mezzo del parco della Pellerina di Torino, per il circuito FIDAL Piemonte.

Poco meno di 400 partecipanti, compressi e colorati, qualcuno abbronzato, qualcuno già sudato, ma tutti attenti con i sensi pronti ad assecondare corpo e mente nella migliore combinazione possibile.

Un minuto di silenzio, poi lo sparo. Che fumo! E vai... 5-10-15 secondi persi prima di poter esprimere l'andatura di gara. Non sembra, ma sono un bel pacchetto di energia immobilizzata, che scalpita, che pesta i piedi davanti e dietro, pozzanghere improvvise e ostacoli da schivare.

I primi passi sono al coperto delle maestose fronde di piante che delimitano il lungo viale d'ingresso del parco. Poi si esce su tracciati più tortuosi, tra ghiaia e terriccio battuto, piccole salite e discese, in zone del parco comunque veloci e non in mezzo al prato.

Corro con la massima disciplina; a volte non vedo oltre le gambe qualche metro più avanti. Non mi giro mai, e questa è una novità. Non sento il peso di nessuna performance da sostenere, e voglio lasciare il corpo libero di dialogare con la mente in tutte le modalità possibili, consce ed inconsce.

Penso di poter accelerare, ma non lo faccio. Ho davanti a me il compagno di squadra Roberto Mastrosimone e decido di seguirlo, immaginandolo come una safety-car. L'andatura è perfetta, la temperatura anche, il cielo è quasi completamente azzurro e questo lo registro in una delle salite dove alzo lo sguardo e vedo che qualcuno taglia anche le curve, senza sapere che porta a casa solo fango morale.

Poi sento la presenza di Max Nanotti che mi raggiunge a metà gara. Lo saluto, lo attendo, ma lui non si affianca e capisco che si accoda per mantenere la scia e non per andare in progressione.

Ora corro, ma non sento nulla: né fatica né rumori. La strada è così varia che non ho tempo di ragionare. Mi perdo in questa sospensione. E' qui che il tempo rallenta. Non ho cognizione dello sforzo, non ho pensieri di supporto. Qui sono solo con me stesso, nudo di fronte al puro movimento, allo spostamento verso il traguardo di qualcosa che mi appartiene. E sono felice. Non è una lettura, ma una scrittura di me, su questa terra.

Mi devo svegliare, ho deciso di scattare all'ultimo chilometro. La corsa è data per 8,5 km: un'occhiata all'orologio e vedo che ci siamo quasi. Mi preparo, ma scopro che il traguardo è poco più avanti, a meno di 500 metri. Dunque si chiude a poco meno di 8 km ora penso, e mi chiedo lo slancio. Parto e inizio a bruciare uno, due, quattro o cinque podisti davanti a me, ma poi sento che non c'è più energia e mi metto a ridere pensando di vedermi ripassare. Stringo i denti e mi sopporto fino al traguardo... che fatica gli ultimi 100 metri!

Chiudo con una media di 4'09" al chilometro, che mi soddisfa moltissimo, al quinto posto tra i compagni di squadra oggi presenti.

Aspetto Gabriele che non ha forzato per evitare risentimenti muscolari che lo assillano da settimane e stringo la mano a Raffaele, che già mi aspettava sorridente al traguardo. Ora il trio è ricomposto e si va all'attacco delle crostate offerte dall'ottima organizzazione dei donatori di sangue.

Ecco la classifica di squadra, ed i relativi tempi registrati da Pietro Lorusso:

1.   Giuliano Moretti:              29' 19"
2.   Domenico Robbe:             30' 27"
3.   Fabio Crepaldi:                  31' 07"
4.   Raffaele De Luca:              31' 13"
5.   Mariano Biagi:                   32' 14"
6.   Roberto Mastrosimone:   32' 33"
7.   Massimiliano Nanotti:      32' 50"
8.   Francesco Sansonne:        33' 32"
9.   Gabriele Cavaliere:            33' 43"
10. Ennio Moscato:                  34' 25"
11. Andrea Buscemi:                36' 07"
12. Diego Zorzan:                     37' 18"
13. Alberto Colbertaldo:          38' 00"
14. Magda Raciti:                    40' 28"
15. Roberto Pegoraro:             41' 14"
16. Vincenzo Congiu:              43' 26"
17. Aniello Damiano:              45' 46"
18. Salvatore Aiello:                47' 17"
19. Giuliana Borbone:             55' 13"

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bravo!!
Un tempo da corridore quasi.... professionista!!

Mosto Selvatico