31 maggio 2013

Il Nibbio

Logos (λόγος) deriva dal greco λέγειν (léghein) che significa scegliere, ma anche raccontare. Più tardi assume i significati di legame, misura, ragionamento, disegno, enunciato, spiegazione e altro ancora. 
Per Eraclito, tutto scorre naturalmente regolato dalla legge dei contrari. Ogni realtà si trasforma nel suo opposto attraverso un conflitto, una guerra.

Ma alla fine tutti i conflitti si conciliano in uno sguardo d'insieme dove la guerra dei contrari  appare un divenire armonico, incessante e continuo. Un ente entra in contrasto con l'altro fino a che l'uno non diventa l'altro, ricominciando così il conflitto da capo...

Questo divenire è simboleggiato dal fuoco, perchè muta sempre la sua forma, così come la Natura, ed è regolato dalla legge del cosmo, o logos, la quale non muta ed è regola del divenire stesso.


Il logos fa si che tutte le cose si manifestino ordinate e mutino ordinatamente. E' un principio divino, è l'origine del mondo. Il logos è perciò verità.

Scusi, posso fare una domanda? Il Nibbio è un uccello o è il capo dei bravi al servizio dell'Innominato? Ogni verità segue la propria strada...

La verità non tollera accanto a sé la propria negazione, e per questo è intollerante. In altre parole, la verità consiste nella negazione della propria negazione.

In aritmetica, la verità non tollera che uno più uno non faccia due, mentre in religione, la verità non tollera che un altro dio sia quello vero.

Per fortuna, l'animo umano è molto tollerante. E qui la verità è che non esiste filosofia o ragione che sappia cosa sia (l'animo), e pertanto, come l'acqua, la nostra umanità-animale sfugge alla presa di chiunque la voglia imbottigliare.

Impassibile alle porte chiuse in faccia dalle paure, l'animo umano è capace di grandi cose. E questa non è una piccola verità. L'animo umano sa collaborare, è un investigatore.


28 maggio 2013

Emozioni

Sul lungomare del mondo. Disorientato, seguo il volo dei gabbiani, seguo il ritmo dei lampioni...

Sulla montagna del tempo. L'uomo chiese alla montagna di toccare il cielo...

Che meraviglia, il linguaggio, il pensiero. Le parole sono il portale d'accesso all'io interiore. E si pensa anche con le mani, mentre si fanno le cose, e con i piedi, mentre si attraversano le strade. Con la musica, poi, si crea addirittura un altro modo di pensare.  Inventando e manipolando le parole abbiamo spalancato la mente che resta comunque un groviglio irrisolto di bene e di male. Il male, in ogni caso, è avvolto dal rumore, dalle parole rotte, dai pensieri sbarrati. Basta quella nota, però, quella melodia, per far cambiare le cose, materializzare le emozioni.

E di emozioni si ragiona in un libro molto bello di Michel Lacroix.  Non vedo l'ora di annusarlo.



24 maggio 2013

23 maggio 2013

Ventaccio

Si è alzato il vento che spezza ogni respiro, e mi ritiro col timore d’incontrare qualche fiato disprezzato da portare in fondo all’anima, in sospiro...

E cresce ancora, e non dà pace. Il vento è polvere di voce; e m'accorgo di cantare, e m’illudo di sentire il coro della vita che zecchino già riappare...

Ma dove son finito? Che terra è mai questa da sputare? Basta masticare; mi fermerò per mettermi a sedere... 



20 maggio 2013

Lo spunto

"Il tempo vola" intransitivo. Impossibile completare il significato del predicato, secondo linguistica...

Eppure il tempo transita, eccome. Nei sogni alluna, nei bisogni atterra. In mezzo alla vita, viaggia. In mezzo al viaggio, vive. Inutile metabolizzare. La sua verde metafora è forse spuntare?
 




17 maggio 2013

Le metafore

Pensando ai paradossi bergonzoniani, mi accorgo che i nostri discorsi sono intessuti di metafore. Le metafore spesso nascono dal tentativo di colmare l’ignoto con la fantasia. Altre volte sono espressione genuina della nostra anima. “Non c’è montagna più alta di quella che non scalerò” canta Jovanotti, e questa è una grande verità. “Il maratoneta è un samurai senza spada” scrive Mauro Covacich, e questa è una piccola soddisfazione.

Quando corro, le metafore mi entrano dalle narici, mi spettinano, mi schiariscono anche i capelli. In genere non le capisco perché non ho più tanto sangue nel cervello. Una di queste, però, mentre rallentavo, l’ho assimilata. Quando “la discussione è una guerra” – ecco la metafora – la riunione va immediatamente interrotta, trasportata altrove, meglio nelle piste della posta elettronica.

Anzi, semplicemente “la discussione è una guerra” è la metafora di un’altra grande verità umana. Perché noi non soltanto parliamo delle discussioni in termini di guerra, ma vinciamo o perdiamo nelle discussioni: noi vediamo la persona con cui stiamo discutendo come un nemico, attacchiamo le sue posizioni e difendiamo le nostre, guadagniamo o perdiamo terreni, facciamo piani e usiamo strategie, se troviamo una posizione indifendibile, la abbandoniamo e scegliamo una nuova linea di attacco.

Molte delle cose che noi facciamo durante una discussione sono in parte strutturate sul concetto di guerra. Sebbene non ci sia un combattimento fisico, c’è tuttavia un combattimento verbale, che si riflette sulla natura della discussione: attacco, difesa, contrattacco. Questa metafora è dunque parte della nostra cultura, anzi, la struttura.

L’essenza della metafora è comprendere e vivere un tipo di cosa in termini di un altro.

Per esempio, questa sera mi trasformerò in gazzella di savana, sul tapis roulant di una palestra molto bella. Ma non sono sicuro di riuscirci. Una metaforica vocina potrebbe rivelarsi schietta come la vignetta…  

13 maggio 2013

Il giocoliere

"E ricordatevi che il tempo vola. E noi no. Ma il peggio sarebbe se noi volassimo e il tempo no. Il cielo sarebbe pieno di uomini con gli orologi fermi."
Alessandro Bergonzoni

Non so ancora scrivere come Bergonzoni, ma ci vorrei provare. Stasera comincerò a saltare, e magari una qualche idea potrebbe farmi soffocare.



P.S.: sai che risate

12 maggio 2013

Il labirinto

"Anche dentro il corpo la tenebra è profonda, e tuttavia il sangue arriva al cuore, il cervello è cieco e può vedere, è sordo e sente, non ha mani e afferra, l'uomo è chiaro, è il labirinto di se stesso."
José Saramago

E' così che mi perdo nei pensieri quando fuori piove, gli occhi rappresi. Ma che bel rumore. I tuoni si allontanano offesi, come la musica, i desideri.

E' così che mi perdo nelle parole, quando fuori c'è il sole che torna a bruciare. Una nuvola grigliata all'orizzonte profuma di dolciastro, di ligustro, di liquore.

E' così che mi perdo in ogni dove, in altri passi, un altro libro, un altro cuore.




8 maggio 2013

Allentamento


Non faccio niente, d'accordo. Ma vedo passare le ore, e questo è meglio che cercare di riempirle.

Emil Cioran


25 aprile 2013

Supercompensare

Si sa che la supercompensazione non potrà mai oltrepassare i limiti delle condizioni genetiche individuali. Si sa che solo una seria organizzazione dell’allenamento permette di avvicinarsi alla propria soglia genetica. Si sa tutto della supercompensazione e dell’allenamento: basta scrivere la parola su Google per aprire l’enciclopedia a vari livelli di profondità.

“La supercompensazione è la risposta fisiologica alla rottura dell'equilibrio del nostro organismo (omeostasi) da parte di uno stimolo allenante. Per non soccombere al ripresentarsi di un carico della medesima intensità, l'organismo innesca un processo che ha lo scopo di migliorare il livello prestativo originale. Le riserve metaboliche, il metabolismo e le varie strutture anatomiche sollecitate, non tornano quindi allo stato iniziale ma, per breve tempo, lo superano, collocandosi ad un valore leggermente superiore… riserve da sfruttare per un successivo allenamento e una successiva compensazione”.

Ora, al di là delle tante cose che si sanno, vorrei riportare un pensiero laterale che ritengo “supercompensato” (nel senso che richiede un ciclo mentale di affaticamento con recupero maggiorato, per essere compreso), letto casualmente nel blog “Sumergocogito”, e cioè che:

“l’Ego non sa che la fonte dell’energia è dentro di noi, e per questo spinge a cercarla fuori”.

Ricordo che l'Ego è una forma primordiale di Io, che corrisponde alla parte cosciente della personalità. Secondo le sacre scritture freudiane, è la “sede dell'angoscia, dovuta al triplice pericolo cui il soggetto è esposto: il pericolo che incombe dal mondo esterno, dalla libido dell'Es e dal rigore del Super-Io. E’, pertanto, servo di tre tiranni” e, proprio per questo, risulta essere fortemente debole ed instabile.

L’Ego, così angosciato, non consente di accedere (in modo semplice e diretto) alla forza d’animo necessaria per compiere attività sportive con assiduità (perché faticose e poco attraenti), per rischiare attività imprenditoriali o solo per migliorare un pochino le prestazioni podistiche (a che scopo?)… Questa debolezza ed instabilità la ritrovo per esempio, sempre casualmente, nelle parole dello scrittore messinese (emergente) Rocco Bruno quando scrive che:

“Tutto ciò che vediamo, tocchiamo, sentiamo, odoriamo, l’esperienza stessa del reale, non è altro che la proiezione di un universo invisibile fatto di emozioni, fantasie, immaginazioni, chiacchiere, idee, pensieri, sentimenti, volontà. Questo influenza ogni nostra scelta, ci priva di un’autentica scelta; ci priva della possibilità di essere reali e concretamente veri, autentici. L’unico mondo reale è l’essere, è per questo che ne siamo stati privati, come della luce e della coscienza. La nostra capacità di renderci conto è stata limitata, lentamente demolita e sostituita da una tendenza al conflitto, al dubbio, alla paura, allo scetticismo. Il pensiero conflittuale, il dialogo interiore, il giudicare, criticare, correggere, spiegare, giustificare fanno di noi dei magnifici agenti di un sistema di controllo che tiene noi e gli altri soggiogati in un sogno dal quale ci si sveglia solo in punto di morte. Esiste comunque un varco, una rotta praticabile…”

Ma non vado oltre: esiste un varco, una rotta praticabile, e meno male! Liberiamoci dall’Ego, dall’egoismo e dalle sue angosce che spingono a cercare l’Energia lontano da noi, nella terra dei veleni, del doping, delle dipendenze, di tutte le possibili forme di schiavitù fisiche e psicologiche. Per estensione, infine, in qualunque società si viva è possibile e doveroso lottare per cambiare le cose sbagliate.

Riprendiamoci quindi l’Io che trascende l’Ego nella sua crescita in consapevolezza e maturità e ritroveremo il gusto di competere prima di tutto con noi stessi, negli allenamenti e nelle competizioni. Ricerchiamo la supercompensazione in tutte le attività della vita e andiamo alla scoperta dei nostri limiti.

Riflettendo sui limiti individuali, è evidente che negli sport di breve durata è più facile toccare le pareti del proprio “container genetico” e patirne, almeno un po’, soprattutto in gioventù, soprattutto negli stadi di atletica, nelle palestre e senza un allenatore morale. Negli sport di lunga durata, nel podismo, il “box genetico” è grande come un hangar. Si è meno vulnerabili alle ferite da urti psicologici: i margini di miglioramento sono in assoluto più ampi. Il “vulnus”, o l’offesa della constatazione di inferiorità, si distribuisce nei minuti e nella quantità di folla che spazia intorno a tanti singoli primati, così da essere quasi sempre soddisfatti di sé, almeno per confronto con le altre soglie.

Evviva dunque lo sport di lunga durata che aiuta a migliorare le prestazioni fisiche, ma soprattutto quelle psicologiche. Prendere coscienza che si può fare di più nello sport e nelle cose di tutti i giorni è il segreto che mi porto dentro e che spero sia il segreto di tanti.

Supercompensare può dunque diventare il mio personale slogan, l’energico incentivo che la psiche riceve quando dimostra di saper-come-pensare l’allenamento, la gara e la vita.

20 aprile 2013

Il pettorale

Alla fine ho accettato la sfida, e nonostante il torcicollo - che mi sta riducendo lo spazio d'osservazione al solo orizzonte frontale - indosserò la maglietta "14-TURIN HALF MARATHON", n. 758...

Certo Boston ha aperto lo sguardo alla follia. Certo non è "lo sguardo dritto e aperto nel futuro" di Pierangelo Bertoli, ma insieme a tanti, come ha scritto lui, "A muso duro", "affronterò la vita come un guerriero senza patria e senza spada, con un piede nel passato", e appunto l'altro nel futuro...

Incontrerò lì, per strada, i tamburi e gli altri strumenti che inizieranno a suonare fuori e dentro le arene cerebrali, dove si combatte per la sopravvivenza della motivazione, per una fetta di resilienza in più da mettere in pancia, là dove la vita si allarga alla compagnia. 

A domani, dunque, pioggia permettendo.


                                 

28 marzo 2013

Le Alternative...

Due buone notizie: la cacciata di Zichichi dall'Assessorato culturale della Sicilia e l'arrivo di Google Maps nell'Asfaltato radioattivo di Namie-machi in Giappone, a pochi chilometri da Fukushima.

A spasso per le strade siciliane:

- Zichichi: «Mi farò promotore di una statua ad Archimede. Nel mondo la maggioranza delle persone colte pensa che Archimede fosse greco, invece era di Siracusa. Archimede è il più grande uomo che ha usato il cervello dall'alba della civiltà a Galilei, ha fatto un'enorme quantità di cose spiegando perché le navi non affondano; ha calcolato il Pigreco e altro ancora. A Siracusa non c'è nemmeno una statua di Archimede, facciamola».
- Crocetta: «E va bene Antonino, facciamo sta statua... e diamine! ».

- Zichichi: «Lo stipendio? Non mi interessa, non ne so nulla. Lo lascio nelle casse della Sicilia. Farò un giro di tutti i tesori siciliani. Nel mondo nessuno li conosce. Devo capire qual è il loro stato, devo andare a vedere. Andrò a Palermo quanto è necessario per evitare di scaldare poltrone senza fare nulla. L'importante è la velocità. Quando ero ragazzino ero popolare perché passavo i compiti ai miei amici, li facevo per tutti. Io risolvo problemi più velocemente di altri».
- Crocetta: «Antonino, però è da mesi non ti vediamo, sei sempre al Cern! Abbiamo dovuto spedire uomini a Ginevra per farti firmare gli atti più importanti per la Regione... e diamine!».

- Zichichi: «Sarei felice se la Sicilia fosse piena di centrali nucleari. Fukushima, e prima ancora Chernobyl, si spiegano col fatto che la tecnologia nucleare è stata messa in mano a irresponsabili, tutto qui».
- Crocetta: «Epperò io sono sempre stato contrario alle centrali nucleari. Scusa, sai, ma il tuo parere non rappresenta il punto di vista del mio governo siciliano. Adesso basta, Antonino... e diamine!». Stattene dove sei!

A spasso per le strade giapponesi:

Nell’ambito del progetto “Memories for the Future”, la flotta di veicoli di Street View è entrata nella città giapponese di Namie-machi, colpita dallo tsunami e dall’esplosione della centrale nucleare.

Namie-machi è una piccola città sulla costa del Pacifico, una delle tante abbandonate dopo il terremoto e lo tsunami. Qui, 21mila abitanti non possono ancora rientrare, ma possono ora vederne le immagini tramite Google Maps, grazie ad un progetto congiunto realizzato da Google e dal sindaco della città Tamotsu Baba. Google ha avuto il permesso di entrare nella città con i suoi veicoli, e ha catturato le immagini di strade ed edifici ancora devastati dal terremoto e dall’esplosione nucleare.

A differenza che in altre aree del Giappone, la ricostruzione della città di Namie-machi procede lentamente, a causa della vicinanza con Fukushima e al persistere del pericolo delle radiazioni nucleari. “Molti cittadini di Namie-machi hanno chiesto di vedere la loro città, e ci sono sicuramente molte persone, in tutto il mondo, che vogliono rendersi conto di cosa significa un disastro nucleare”, ha scritto sul blog di Google il sindaco Baba. “Vogliamo che le immagini di Street View rimangano come ricordo permanente di ciò che è successo a causa del terremoto, dello tsunami e del disastro nucleare”.

(Google ha dichiarato di aver seguito tutte le procedure indicate dal Governo giapponese per proteggere i propri dipendenti durante l’operazione, e che i veicoli utilizzati venivano quotidianamente monitorati per controllare eventuali contaminazioni.)


26 marzo 2013

Top Atletica

Bolt e i 400 metri, un amore mai nato
Le parole usate con amabile franchezza per commentare la sua prestazione dicono molto più di ogni analisi tecnica. ''Sono felice di aver finito questa gara senza infortuni''. Come dire, meno male che è  finita. Un po' come chi sale sulle montagne russe, provando a vincere la paura, e tira un sospiro di sollievo non appena mette il piede a terra.
Usain Bolt - riferisce agenziainforma.it - la sua montagna l'ha scalata oggi, cimentandosi negli ''odiati'' 400 metri, distanza che l'uomo più veloce del mondo continua a ritenere troppo lunga e faticosa per le sue potenzialità, ma che invece il suo staff continua a proporgli, convinto di non sapere ancora tutto sulla capacità del talento giamaicano.

Il compianto Pietro Mennea lo invitò, un anno fa, a provare il ''giro della morte'' e proprio nei giorni del lutto per la scomparsa del campione italiano, il sei volte medaglia d'oro ai Giochi si è messo sui blocchi a Kingston per correre in un ''anonimo'' 46''44, battuto dal connazionale Nicholas Maithland che ha preceduto il pluricampione olimpico dei 100 e 200 chiudendo in 45''79.

Dieci anni fa, non ieri, Bolt navigava su tempi ben più competitivi, il 45''35 realizzato nel 2003 da allievo aveva un peso specifico di tutti rispetto. Evidentemente Bolt questa distanza sulla quale ha un personale di 45''28 datato 2007, non la digerisce troppo (a febbraio chiuse in 46''74) e il crono di oggi - arrivato nel mezzo di una stagione che deve ancora entrare nel vivo - giustifica solo in parte la mancanza di allenamenti specifici sulla distanza.
Bolt comunque si rifarà tra una settimana quando è atteso a Rio per la sfida sui 150 metri in linea retta dove cercherà di limare il suo primato mondiale di 14''35 stabilito a Manchester, nel 2009. Allora quella prova lasciò credere che le potenzialità di Bolt non fossero state ancora del tutto espresse. Ma bisognava anche avere a che fare con la volontà del campione. Che del giro di pista non ne vuole sapere.
Un anno fa, chiusi i Giochi, confessò apertamente cosa ne pensava: ''Il mio allenatore propende per i 400, l'ho sentito borbottarne, ma io propendo per altro. Avete mai visto il programma di allenamenti dei corridori dei 400 metri? Da ''vomitare” dalla fatica, e io non voglio. Io amo mangiare''. E correre veloce come un lampo. Mezzo giro di pista, niente di più.

Hallelujah

25 marzo 2013

Et nunc?

Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa...
(A. Einstein)


Anche l’illusione è creativa, specialmente per quello sprovveduto di un cervello che sa far ruotare la Luna…


   ET nunc? Sic et simpliciter?

 
Hallelujah


21 marzo 2013

A Mennea


La vita è una coda allo sportello della Morte.
Fortunatamente questo burocrate, a volte, è molto lento
e se fai il pagliaccio
è capace anche di farti rifare la fila.

***
La vita è una corda al collo della Morte.
Sfortunatamente questo burocrate, a volte, è troppo veloce
e se fai sul serio
è capace anche di farti passare davanti agli altri,
e strapparti le ali ancora nuove.

Ma tu, nelle volate entusiasmanti, hai battuto la Morte,
nel ricordo, che è più forte...



P.S.: Grazie nonno, per quando mi chiamavi Mennea - da piccolo - e mi si gonfiava il cuore...

19 marzo 2013

Il fulmine

Tratto da La Stampa del 19.03.2013 / Andrea Malaguti

Alla fine arriva il commissariamento, o almeno qualcosa che gli somiglia molto.

Addio libertà di parola per Vito Crimi e Roberta Lombardi, capogruppo al Senato e alla Camera del MoVimento Cinque Stelle (e, dunque, unici megafoni ufficiali della linea del popolo del web). D’ora in poi ogni annuncio del MoVimento sarà filtrato dai pretoriani-intellettuali di Grillo e Casaleggio. Due blogger ortodossi che rispondono al nome di Daniele Martinelli e Claudio Messora. Saranno loro l’anello di congiunzione tra la «terra delle idee» e i cittadini-parlamentari, la nuova stella polare di un universo che al primo contatto con la realtà è collassato.

Da principio la mediazione a Palazzo Madama era stata affidata a Martinelli. Dopo lo scontro di sabato su Pietro Grasso, il papa ligure e il suo guru hanno deciso di invertire i ruoli, con Messora – visionario e intransigente fedelissimo nato ad Alessandria d’Egitto - catapultato al Senato. Arriverà oggi. Chiamerà i suoi a raccolta. E indicherà la strada. Unica. Definitiva. Semplice e irrinunciabile. «Il regolamento viene prima dei principi personali». Un generico «noi» che sovrasta uno specifico «io». Così, dalle minacce si passerà alle espulsioni vere e proprie. Un modo esasperato di raccontare la storia? ...

18 marzo 2013

L'aquila (politica)

Sms grillino sul monte citorio.

Da qui la si nota, non vola, ma scruta: è d’aquila, indolente, il profilo garante...
Non ha da sbranare che i suoi figli; non ha più da sbraitare consigli...
Se non insegna a volare può bruciarsi l’amore, prima che insorga il signore, il dio, o il sole...

17 marzo 2013

Ex sol dato


Un istante, due, forse bastano per intenderci sul tempo che non è infinito e non pretende di cambiare la stagione, ora che l’inverno è ancora neve. Ciò che cambia è questa neve, da sempre lo stesso colore, una volta inaspettata, oggi piuma d’oca come allora. Eppure scontata. Il prezzo di una magia, dagli sguardi svelata. Dalle pagine di tutto il meteo  del web, più nessun segreto.

Il divino truccarsi della terra - domani il sole, oggi la neve, non ci piove -
è un matematico pensiero calcolato in un istante, due, forse. E non bastano più gli sguardi per intendere il miracolo informatico d'un sogno collettivo.

E’ la sera dei miracoli, fai attenzione, qualche vigile urbano è nascosto dietro il portellone, l’elettronica di bordo potrebbe scivolare, come il tutor, il velox, il navigatore. Un’altra magia ci fa navigare seguendo tracce che inghiottono la strada. Vissuto in un istante, due, forse bastano anche per il gps che parla di motivazioni. Al polso, nella corsa, registra il passo falso, lo annota, lo scruta, non dà tregua.

Comunichiamo con il mondo, con un blog. Possiamo farlo nevicare, roteare o sorvegliare questo mondo in contrazione sotto i nostri occhi e la nostra fame. Gli occhi sono molti più di prima, ed anche le follie si vergognano d’esistere. Osservate, richiamate, condannate da ciò che è popolare...

L’uomo non è più solo mago, solo schiavo, solo ladro. E’ nella rete, pescatore e poi pescato.

Un istante, due, forse bastano per intenderci su quel tempo... che se n'è andato!




5 marzo 2013

La rivoluzione democratica

Tratto dall'articolo di Jacopo Fo del 3 marzo 2013

Titolo: "Amo Bersani. Lui mi ama? Abbassiamo i toni".
Sottotitolo: "È solo la fine del mondo"



Se avessi potenti mezzi economici coprirei l’Italia di cartelloni di 10 metri per 4 con la foto di Maurizio Costanzo che dice flemmatico: “Calmi! State calmi!”.

Mi telefonano continuamente cari amici che mi dicono tutti la stessa cosa: "Che bello che Grillo ha fatto saltare il banco. E adesso speriamo che trovino un accordo e facciano le riforme essenziali per questo Paese. Se si ritorna alle elezioni, dopo qualche mese di terrorismo mediatico sullo spread e la bancarotta ingovernabile, rivince Crapa Pelata Pentita e noi ci siamo persi un’occasione epocale..."

I miei amici hanno votato Grillo, Ingroia, Vendola o Bersani. E non sono solo amici miei, sono anche amici tra di loro. Gente del Pd che è contenta che l’M5S è il primo partito? Sì. L’importante per tutti è che si sia arrivati a un punto di rottura. Alcuni credevano che il miglior cambiamento l’avrebbe portato la vittoria di Bersani. Altri speravano in Renzi. E ci ho mangiato assieme!

Secondo me, Grillo adesso che ha vinto dovrebbe fare un respiro di sollievo. Cazzo, hai vinto! Adesso devi cambiare registro. Ho sentito alcuni dire: “Se si rivà a votare 5 Stelle prende la maggioranza! Suvvia…Mai sottovalutare l’avversario. E mai sopravvalutare gli italiani.

Caro Beppe, non son pochi quelli che non ti seguono fino in fondo, han detto: “Le ho provate tutte, provo anche questa!” Ma se non porti a casa le riforme non ti rivotano! Hai fatto il botto, lo ha sentito anche Napolitano, Fassino verrà ricordato nei secoli come quello che ti ha detto: perché non ci provi te a fare un partito!?! Hai vinto. Non cercare di stravincere.

E poi perché ce l’hai tanto con Bersani? 3 milioni di elettori del Pd lo hanno scelto come leader. Non lo puoi liquidare come fosse un cretino. Non sarebbe rispettoso verso chi lo ha votato convinto che Bersani fosse il cambiamento.

E poi siamo sinceri: Bersani ha scelto di fare le primarie quando poteva non farle perché lo statuto del Pd prevede che il segretario sia auomaticamente il candidato Premier. Lo vogliamo ammettere? Poteva scegliere lui i candidati al Parlamento… E oggi tra gli eletti del Pd abbiamo qualche centinaio di persone che vengono dalla società civile, gente che ha dimostrato di essere onesta e capace e desiderano veramente qualche cosa di buono per il Paese, dar loro delle facce di culo non né giusto né elegante. Anche perché è pure merito tuo se il Pd è stato costretto a rinnovarsi un po’. Non sputare su una tua vittoria.

Secondo il rapporto di Legambiente ci sono in Italia 20 comuni dove i cittadini non pagano la bolletta perché l’elettricità viene prodotta dai pannelli solari comunali. Ci sono 400 comuni che hanno una bolletta zero per tutte le strutture municipali. Sono bravi o no? Guarda che sono quasi tutti comuni amministrati dal centrosinistra!

Temi una trappola sfiancante come quella che ha teso Berlusconi alla Lega per 16 anni che il federalismo gliel’ha fatto vedere col binocolo? Chiedi impegni scritti, pubblicati sui giornali con le date delle votazioni in Parlamento, per ogni legge, e se poi Bersani fa il furbo allora sì il Pd si estingue come i panda!

Caro Bersani, quel che farei al tuo posto è esattamente quel che hai detto che farai: vai in parlamento con un piano di riforme decente e dettagliato (e già gli articoli di legge scritti) e il M5S dovrà trovare il modo di farti fare il governo.

Abbiamo bisogno di riunificare non di dividere. Quando Mandela prese il potere in Sud Africa si pose il problema di riunificare una nazione che era sull’orlo della guerra civile.

Oggi questo dovrebbe avere in testa il popolo progressista: basta risse, rimbocchiamoci le maniche e aggiustiamo un mattone per volta. Lo stessero fecero i gruppi della resistenza dopo il 25 aprile del ‘45. Riuscirono a mettersi d’accordo sulle regole perfino con i monarchici, che oggettivamente, erano dei mostri.

...

Da questa trappola per topi ne usciamo solo se un numero sufficiente di progressisti si arruola in una forza di pace autoconvocata. Ma non nelle piazze: casa per casa. Hai una cugina del M5S? Portale una torta a forma di cuore fatta con la farina biologica. Hai un salumiere del Pd? Portagli una bottiglia di vino. E dite loro: abbiamo bisogno di ricostruire un popolo!

Se sei del Pd vai da uno del 5 Stelle e digli: “Grazie, avete realizzato il cambiamento che abbiamo sempre sognato. Grazie. E scusa per quel che abbiamo detto. Avremmo dovuto ascoltarvi quando portavate in parlamento le firme di centinaia di migliaia di persone… E i politici le usavano per pulirsi il culo… E avemmo dovuto ascoltarvi quando con due anni di anticipo ci avvertivate che eravamo sull’orlo della bancarotta…”.

Se hai votato 5 Stelle vai da uno del Pd e digli: “Non avevi capito un cazzo ma so che anche tu vuoi sinceramente il cambiamento, volevo dirti che ti amo perché tu sei mio fratello. Vieni a spalare merda con me, diventeremo amici! Aggiustiamo le scuole, piantiamo boschi e pannelli solari, facciamo bello questo Paese insieme!”.

Serve il rispetto di chi ha perso e la modestia di chi ha vinto. Serve un nuovo spirito, serve dare speranza. Serve togliere subito dalla miseria milioni di bambini. Non stiamo a guardare il pelo nell’uovo. Portiamo a casa risultati per la gente. Fateci sognare!

 

2 marzo 2013

Il Programma

Ci sono punti del programma di M5S che si allargano da soli a formare cerchi sempre più estesi. Saranno le prossime isole di un pacifico rivoluzionare collettivo...


STATO E CITTADINI

• Abolizione delle province

• Abolizione dei rimborsi elettorali

• Insegnamento della Costituzione ed esame obbligatorio per ogni rappresentante pubblico

• Riduzione a due mandati per i parlamentari e per qualunque altra carica pubblica

• Eliminazione di ogni privilegio particolare per i parlamentari, tra questi il diritto alla pensione dopo due anni e mezzo

Non eleggibilità a cariche pubbliche per i cittadini condannati
• Approvazione di ogni legge subordinata alla effettiva copertura finanziaria


ENERGIA


Riduzione di almeno il 10 per cento in cinque anni dei consumi energetici del patrimonio edilizio degli enti pubblici, con sanzioni finanziare per gli inadempienti

Riduzione dell’impatto ambientale delle centrali termoelettriche esistenti

• Incentivazione della produzione distribuita di energia elettrica

• Eliminazione degli incentivi previsti dal CIP6 alla combustione dei rifiuti in base al loro inserimento, privo di fondamento tecnico-scientifico, tra le fonti rinnovabili

Incentivazione della produzione distribuita di energia termica con fonti rinnovabili, in particolare le biomasse vergini, in piccoli impianti finalizzati all’autoconsumo, con un controllo rigoroso del legno proveniente da raccolte differenziate ed escludendo dagli incentivi la distribuzione a distanza del calore per la sua inefficienza e il suo impatto ambientale

Incentivazione della produzione di biogas dalla fermentazione anaerobica dei rifiuti organici.


INFORMAZIONE

• Eliminazione dei contributi pubblici per il finanziamento delle testate giornalistiche

• Nessun canale televisivo con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato, l’azionariato deve essere diffuso con proprietà massima del 10%

Nessun quotidiano con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato, l’azionariato diffuso con proprietà massima del 10%

Copertura completa dell’ADSL a livello di territorio nazionale

• Divieto della partecipazione azionaria da parte delle banche e di enti pubblici o para pubblici a società editoriali


ECONOMIA

Abolizione delle scatole cinesi in Borsa

• Impedire lo smantellamento delle industrie alimentari e manifatturiere con un prevalente mercato interno

Introduzione di un tetto per gli stipendi del management delle aziende quotate in Borsa e delle aziende con partecipazione rilevante o maggioritaria dello Stato

• Riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato con il taglio degli sprechi e con l’introduzione di nuove tecnologie per consentire al cittadino l’accesso alle informazioni e ai servizi senza bisogno di intermediari

 • Vietare la nomina di persone condannate in via definitiva come amministratori in aziende aventi come azionista lo Stato o quotate in Borsa

• Favorire le produzioni locali

TRASPORTI

• Sviluppo di reti di piste ciclabili protette estese a tutta l’area urbana ed extra urbana

• Sviluppo delle tratte ferroviarie legate al pendolarismo

• Copertura dell’intero Paese con la banda larga

• Incentivazione per le imprese che utilizzano il telelavoro

• Incentivazione dei mercati locali con produzioni provenienti dal territorio

SALUTE

• Ticket proporzionali al reddito per le prestazioni non essenziali

• Programma di educazione sanitaria indipendente pubblico e permanente sul corretto uso dei farmaci, sui loro rischi e benefici

• Politica sanitaria nazionale di tipo culturale per promuovere stili di vita salutari e scelte di consumo consapevoli per sviluppare l’autogestione della salute (operando sui fattori di rischio e di protezione delle malattie) e l’automedicazione semplice

• Sistema di misurazione della qualità degli interventi negli ospedali (tassi di successo, mortalità, volume dei casi trattati ecc.) di pubblico dominio

• Separare le carriere dei medici pubblici e privati, non consentire a un medico che lavora in strutture pubbliche di Operare nel privato

• Incentivazione della permanenza dei medici nel pubblico, legandola al merito con tetti massimi alle tariffe richieste in sede privata

• Criteri di trasparenza e di merito nella promozione dei primari

• Liste di attesa pubbliche e on line

• Allineare l’Italia agli altri Paesi europei e alle direttive dell’OrganizzazioneMondiale della Sanità (OMS) nella lotta al dolore. In particolare per l’uso degli oppiacei (morfina e simili)

• Possibilità dell’8 per mille alla ricerca medico-scientifica

• Finanziare la ricerca indipendente attingendo ai fondi destinati alla ricerca militare

• Promuovere e finanziare ricerche sugli effetti sulla salute, in particolare legate alle disuguaglianze sociali e all’inquinamento ambientale dando priorità ai ricercatori indipendenti

• Eliminazione degli inceneritori

ISTRUZIONE

• Abolizione del valore legale dei titoli di studio

• Risorse finanziarie dello Stato erogate solo alla scuola pubblica

• Accesso pubblico via Internet alle lezioni universitarie

• Investimenti nella ricerca universitaria

• Integrazione Università/Aziende

24 febbraio 2013

Il tornasole

Ecco, il respiro è un vaporetto che attraversa il suo canale. Si scioglie con la neve e riappare sulla sponda opposta del desiderio di volare, per poi svanire, in un reagire acido o alcalino. E' in cerca d'equilibrio, sotto narici che convogliano il freddo di una formula più ossigenata. 

Il respiro è un gelido tepore che risale per la gola, e come nuvola si fa veliero. Immagino lo scafo in avventura oltre la poesia, e oltre la  follia. E' solo aria, questo respiro; è solo ossa per aria che sollevo, quest'io di  tornasole che misura la saliva di pensiero...


***
M'incammino per le strade della scienza e ricordo che il corpo è alcalino per progetto, ma acido per funzione. Acqua di mare molto diluita, incapsulata in una simpatica membrana di pelle.

I nostri meccanismi di difesa immunitaria e di riparazione funzionano solo in un ambiente con un grado di acidità ben definito ed estremamente limitato in estensione. Il range del pH del sangue arterioso umano, per esempio, è tenuto strettamente al valore di 7,4 ± 0,05 unità pH. Sotto 7,35 è acidosi; sopra 7,45 è alcalosi. Sotto 6,9 e sopra 7,9 si può morire rapidamente.

Nel complesso, per sopravvivere, il corpo deve rimanere leggermente alcalino; anche le minime variazioni di questi valori sono biologicamente costosi.

Sia con uno stile nutrizionale anti-fisiologico (dieta basata su cibi acidificanti) sia con l’inattività fisica, il corpo crea un ambiente acido. Nel caso di inattività, per una cattiva ossigenazione delle cellule. L’acidosi cellulare causa l’espulsione dell’ossigeno, e la mancanza di ossigeno nelle cellule crea un ambiente acido.

Le cellule sane vivono in un ambiente ossigenato e alcalino che consente il normale funzionamento. Le cellule malate vivono in un ambiente acido e carente di ossigeno.

Una volta terminato il processo digestivo, gli alimenti, a seconda della qualità di proteine, carboidrati, grassi, vitamine e minerali, forniscono e generano una condizione di acidità o alcalinità nel corpo. 
E gli alimenti acidi e alcalini influiscono sulla salute.

Il sangue si autoregola costantemente per non cadere in acidosi metabolica, per garantire il buon funzionamento e ottimizzare il metabolismo cellulare. Il corpo deve ottenere delle basi minerali alimentari per neutralizzare l’acidità del sangue nel metabolismo (qui c'è moltissimo che occorre sapere).


Alcuni sostengono che “tutte le morti chiamate naturali non sono altro che il punto terminale di un saturazione di acidità nel corpo.” e che “la lotta della vita è contro la ritenzione di acido. Invecchiamento, mancanza di energia, stress, mal di testa, malattie cardiache, allergie, eczema, orticaria, asma, calcoli renali, arteriosclerosi, tra gli altri, non sono altro che l’accumulo di acidi.”

Molti sostengono che la moderna dieta occidentale provoca acidosi cronica di basso livello e ciò conduce prima alla perdita di sodio e potassio alcalinizzante e poi di carbonato, calcio, magnesio e altri minerali dalle riserve ossee. Una perdita giornaliera di 50 milligrammi di calcio continuata per oltre 20 anni si traduce in un impoverimento di 365 grammi di calcio, corrispondente alla metà del calcio scheletrico medio di una donna, e a un terzo di quello dell'uomo. E questa è causa di osteoporosi...
“Che il cibo sia la tua medicina, la medicina sia il tuo cibo” (Ippocrate)