Si sa che la supercompensazione non potrà mai oltrepassare i limiti delle condizioni genetiche individuali. Si sa che solo una seria organizzazione dell’allenamento permette di avvicinarsi alla propria soglia genetica. Si sa tutto della supercompensazione e dell’allenamento: basta scrivere la parola su Google per aprire l’enciclopedia a vari livelli di profondità.
“La supercompensazione è la risposta fisiologica alla rottura dell'equilibrio del nostro organismo (omeostasi) da parte di uno stimolo allenante. Per non soccombere al ripresentarsi di un carico della medesima intensità, l'organismo innesca un processo che ha lo scopo di migliorare il livello prestativo originale. Le riserve metaboliche, il metabolismo e le varie strutture anatomiche sollecitate, non tornano quindi allo stato iniziale ma, per breve tempo, lo superano, collocandosi ad un valore leggermente superiore… riserve da sfruttare per un successivo allenamento e una successiva compensazione”.
Ora, al di là delle tante cose che si sanno, vorrei riportare un pensiero laterale che ritengo “supercompensato” (nel senso che richiede un ciclo mentale di affaticamento con recupero maggiorato, per essere compreso), letto casualmente nel blog “Sumergocogito”, e cioè che:
“l’Ego non sa che la fonte dell’energia è dentro di noi, e per questo spinge a cercarla fuori”.
Ricordo che l'Ego è una forma primordiale di Io, che corrisponde alla parte cosciente della personalità. Secondo le sacre scritture freudiane, è la “sede dell'angoscia, dovuta al triplice pericolo cui il soggetto è esposto: il pericolo che incombe dal mondo esterno, dalla libido dell'Es e dal rigore del Super-Io. E’, pertanto, servo di tre tiranni” e, proprio per questo, risulta essere fortemente debole ed instabile.
L’Ego, così angosciato, non consente di accedere (in modo semplice e diretto) alla forza d’animo necessaria per compiere attività sportive con assiduità (perché faticose e poco attraenti), per rischiare attività imprenditoriali o solo per migliorare un pochino le prestazioni podistiche (a che scopo?)… Questa debolezza ed instabilità la ritrovo per esempio, sempre casualmente, nelle parole dello scrittore messinese (emergente) Rocco Bruno quando scrive che:
“Tutto ciò che vediamo, tocchiamo, sentiamo, odoriamo, l’esperienza stessa del reale, non è altro che la proiezione di un universo invisibile fatto di emozioni, fantasie, immaginazioni, chiacchiere, idee, pensieri, sentimenti, volontà. Questo influenza ogni nostra scelta, ci priva di un’autentica scelta; ci priva della possibilità di essere reali e concretamente veri, autentici. L’unico mondo reale è l’essere, è per questo che ne siamo stati privati, come della luce e della coscienza. La nostra capacità di renderci conto è stata limitata, lentamente demolita e sostituita da una tendenza al conflitto, al dubbio, alla paura, allo scetticismo. Il pensiero conflittuale, il dialogo interiore, il giudicare, criticare, correggere, spiegare, giustificare fanno di noi dei magnifici agenti di un sistema di controllo che tiene noi e gli altri soggiogati in un sogno dal quale ci si sveglia solo in punto di morte. Esiste comunque un varco, una rotta praticabile…”
Ma non vado oltre: esiste un varco, una rotta praticabile, e meno male! Liberiamoci dall’Ego, dall’egoismo e dalle sue angosce che spingono a cercare l’Energia lontano da noi, nella terra dei veleni, del doping, delle dipendenze, di tutte le possibili forme di schiavitù fisiche e psicologiche. Per estensione, infine, in qualunque società si viva è possibile e doveroso lottare per cambiare le cose sbagliate.
Riprendiamoci quindi l’Io che trascende l’Ego nella sua crescita in consapevolezza e maturità e ritroveremo il gusto di competere prima di tutto con noi stessi, negli allenamenti e nelle competizioni. Ricerchiamo la supercompensazione in tutte le attività della vita e andiamo alla scoperta dei nostri limiti.
Riflettendo sui limiti individuali, è evidente che negli sport di breve durata è più facile toccare le pareti del proprio “container genetico” e patirne, almeno un po’, soprattutto in gioventù, soprattutto negli stadi di atletica, nelle palestre e senza un allenatore morale. Negli sport di lunga durata, nel podismo, il “box genetico” è grande come un hangar. Si è meno vulnerabili alle ferite da urti psicologici: i margini di miglioramento sono in assoluto più ampi. Il “vulnus”, o l’offesa della constatazione di inferiorità, si distribuisce nei minuti e nella quantità di folla che spazia intorno a tanti singoli primati, così da essere quasi sempre soddisfatti di sé, almeno per confronto con le altre soglie.
Evviva dunque lo sport di lunga durata che aiuta a migliorare le prestazioni fisiche, ma soprattutto quelle psicologiche. Prendere coscienza che si può fare di più nello sport e nelle cose di tutti i giorni è il segreto che mi porto dentro e che spero sia il segreto di tanti.
Supercompensare può dunque diventare il mio personale slogan, l’energico incentivo che la psiche riceve quando dimostra di saper-come-pensare l’allenamento, la gara e la vita.
25 aprile 2013
20 aprile 2013
Il pettorale
Alla fine ho accettato la sfida, e nonostante il torcicollo - che mi sta riducendo lo spazio d'osservazione al solo orizzonte frontale - indosserò la maglietta "14-TURIN HALF MARATHON", n. 758...
Certo Boston ha aperto lo sguardo alla follia. Certo non è "lo sguardo dritto e aperto nel futuro" di Pierangelo Bertoli, ma insieme a tanti, come ha scritto lui, "A muso duro", "affronterò la vita come un guerriero senza patria e senza spada, con un piede nel passato", e appunto l'altro nel futuro...
Incontrerò lì, per strada, i tamburi e gli altri strumenti che inizieranno a suonare fuori e dentro le arene cerebrali, dove si combatte per la sopravvivenza della motivazione, per una fetta di resilienza in più da mettere in pancia, là dove la vita si allarga alla compagnia.
A domani, dunque, pioggia permettendo.
28 marzo 2013
Le Alternative...
Due buone notizie: la cacciata di Zichichi dall'Assessorato culturale della Sicilia e l'arrivo di Google Maps nell'Asfaltato radioattivo di Namie-machi in Giappone, a pochi chilometri da Fukushima.
A spasso per le strade siciliane:
- Zichichi: «Mi farò promotore di una statua ad Archimede. Nel mondo la maggioranza delle persone colte pensa che Archimede fosse greco, invece era di Siracusa. Archimede è il più grande uomo che ha usato il cervello dall'alba della civiltà a Galilei, ha fatto un'enorme quantità di cose spiegando perché le navi non affondano; ha calcolato il Pigreco e altro ancora. A Siracusa non c'è nemmeno una statua di Archimede, facciamola».
- Crocetta: «E va bene Antonino, facciamo sta statua... e diamine! ».
- Zichichi: «Lo stipendio? Non mi interessa, non ne so nulla. Lo lascio nelle casse della Sicilia. Farò un giro di tutti i tesori siciliani. Nel mondo nessuno li conosce. Devo capire qual è il loro stato, devo andare a vedere. Andrò a Palermo quanto è necessario per evitare di scaldare poltrone senza fare nulla. L'importante è la velocità. Quando ero ragazzino ero popolare perché passavo i compiti ai miei amici, li facevo per tutti. Io risolvo problemi più velocemente di altri».
- Crocetta: «Antonino, però è da mesi non ti vediamo, sei sempre al Cern! Abbiamo dovuto spedire uomini a Ginevra per farti firmare gli atti più importanti per la Regione... e diamine!».
- Zichichi: «Sarei felice se la Sicilia fosse piena di centrali nucleari. Fukushima, e prima ancora Chernobyl, si spiegano col fatto che la tecnologia nucleare è stata messa in mano a irresponsabili, tutto qui».
- Crocetta: «Epperò io sono sempre stato contrario alle centrali nucleari. Scusa, sai, ma il tuo parere non rappresenta il punto di vista del mio governo siciliano. Adesso basta, Antonino... e diamine!». Stattene dove sei!
A spasso per le strade giapponesi:
Nell’ambito del progetto “Memories for the Future”, la flotta di veicoli di Street View è entrata nella città giapponese di Namie-machi, colpita dallo tsunami e dall’esplosione della centrale nucleare.
Namie-machi è una piccola città sulla costa del Pacifico, una delle tante abbandonate dopo il terremoto e lo tsunami. Qui, 21mila abitanti non possono ancora rientrare, ma possono ora vederne le immagini tramite Google Maps, grazie ad un progetto congiunto realizzato da Google e dal sindaco della città Tamotsu Baba. Google ha avuto il permesso di entrare nella città con i suoi veicoli, e ha catturato le immagini di strade ed edifici ancora devastati dal terremoto e dall’esplosione nucleare.
A differenza che in altre aree del Giappone, la ricostruzione della città di Namie-machi procede lentamente, a causa della vicinanza con Fukushima e al persistere del pericolo delle radiazioni nucleari. “Molti cittadini di Namie-machi hanno chiesto di vedere la loro città, e ci sono sicuramente molte persone, in tutto il mondo, che vogliono rendersi conto di cosa significa un disastro nucleare”, ha scritto sul blog di Google il sindaco Baba. “Vogliamo che le immagini di Street View rimangano come ricordo permanente di ciò che è successo a causa del terremoto, dello tsunami e del disastro nucleare”.
(Google ha dichiarato di aver seguito tutte le procedure indicate dal Governo giapponese per proteggere i propri dipendenti durante l’operazione, e che i veicoli utilizzati venivano quotidianamente monitorati per controllare eventuali contaminazioni.)
26 marzo 2013
Top Atletica
Bolt e i 400 metri, un amore mai nato
Le parole usate con amabile franchezza per commentare la sua prestazione dicono molto più di ogni analisi tecnica. ''Sono felice di aver finito questa gara senza infortuni''. Come dire, meno male che è finita. Un po' come chi sale sulle montagne russe, provando a vincere la paura, e tira un sospiro di sollievo non appena mette il piede a terra.
Usain Bolt - riferisce agenziainforma.it - la sua montagna l'ha scalata oggi, cimentandosi negli ''odiati'' 400 metri, distanza che l'uomo più veloce del mondo continua a ritenere troppo lunga e faticosa per le sue potenzialità, ma che invece il suo staff continua a proporgli, convinto di non sapere ancora tutto sulla capacità del talento giamaicano.
Il compianto Pietro Mennea lo invitò, un anno fa, a provare il ''giro della morte'' e proprio nei giorni del lutto per la scomparsa del campione italiano, il sei volte medaglia d'oro ai Giochi si è messo sui blocchi a Kingston per correre in un ''anonimo'' 46''44, battuto dal connazionale Nicholas Maithland che ha preceduto il pluricampione olimpico dei 100 e 200 chiudendo in 45''79.
Dieci anni fa, non ieri, Bolt navigava su tempi ben più competitivi, il 45''35 realizzato nel 2003 da allievo aveva un peso specifico di tutti rispetto. Evidentemente Bolt questa distanza sulla quale ha un personale di 45''28 datato 2007, non la digerisce troppo (a febbraio chiuse in 46''74) e il crono di oggi - arrivato nel mezzo di una stagione che deve ancora entrare nel vivo - giustifica solo in parte la mancanza di allenamenti specifici sulla distanza.
Il compianto Pietro Mennea lo invitò, un anno fa, a provare il ''giro della morte'' e proprio nei giorni del lutto per la scomparsa del campione italiano, il sei volte medaglia d'oro ai Giochi si è messo sui blocchi a Kingston per correre in un ''anonimo'' 46''44, battuto dal connazionale Nicholas Maithland che ha preceduto il pluricampione olimpico dei 100 e 200 chiudendo in 45''79.
Dieci anni fa, non ieri, Bolt navigava su tempi ben più competitivi, il 45''35 realizzato nel 2003 da allievo aveva un peso specifico di tutti rispetto. Evidentemente Bolt questa distanza sulla quale ha un personale di 45''28 datato 2007, non la digerisce troppo (a febbraio chiuse in 46''74) e il crono di oggi - arrivato nel mezzo di una stagione che deve ancora entrare nel vivo - giustifica solo in parte la mancanza di allenamenti specifici sulla distanza.
Bolt comunque si rifarà tra una settimana quando è atteso a Rio per la sfida sui 150 metri in linea retta dove cercherà di limare il suo primato mondiale di 14''35 stabilito a Manchester, nel 2009. Allora quella prova lasciò credere che le potenzialità di Bolt non fossero state ancora del tutto espresse. Ma bisognava anche avere a che fare con la volontà del campione. Che del giro di pista non ne vuole sapere.
Un anno fa, chiusi i Giochi, confessò apertamente cosa ne pensava: ''Il mio allenatore propende per i 400, l'ho sentito borbottarne, ma io propendo per altro. Avete mai visto il programma di allenamenti dei corridori dei 400 metri? Da ''vomitare” dalla fatica, e io non voglio. Io amo mangiare''. E correre veloce come un lampo. Mezzo giro di pista, niente di più.
Hallelujah
25 marzo 2013
Et nunc?
Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa...
(A. Einstein)
Anche l’illusione è creativa, specialmente per quello sprovveduto di un cervello che sa far ruotare la Luna…
ET nunc? Sic et simpliciter?
Hallelujah
21 marzo 2013
A Mennea
La vita è una coda allo sportello della Morte.
Fortunatamente questo burocrate, a volte, è molto lento
e se fai il pagliaccio
è capace anche di farti rifare la fila.
***
La vita è una corda al collo della Morte.
Sfortunatamente questo burocrate, a volte, è troppo veloce
e se fai sul serio
è capace anche di farti passare davanti agli altri,
e strapparti le ali ancora nuove.
Ma tu, nelle volate entusiasmanti, hai battuto la Morte,
nel ricordo, che è più forte...
P.S.: Grazie nonno, per quando mi chiamavi Mennea - da piccolo - e mi si gonfiava il cuore...
19 marzo 2013
Il fulmine
Tratto da La Stampa del 19.03.2013 / Andrea Malaguti
Alla fine arriva il commissariamento, o almeno qualcosa che gli somiglia molto.
Addio libertà di parola per Vito Crimi e Roberta Lombardi, capogruppo al Senato e alla Camera del MoVimento Cinque Stelle (e, dunque, unici megafoni ufficiali della linea del popolo del web). D’ora in poi ogni annuncio del MoVimento sarà filtrato dai pretoriani-intellettuali di Grillo e Casaleggio. Due blogger ortodossi che rispondono al nome di Daniele Martinelli e Claudio Messora. Saranno loro l’anello di congiunzione tra la «terra delle idee» e i cittadini-parlamentari, la nuova stella polare di un universo che al primo contatto con la realtà è collassato.
Da principio la mediazione a Palazzo Madama era stata affidata a Martinelli. Dopo lo scontro di sabato su Pietro Grasso, il papa ligure e il suo guru hanno deciso di invertire i ruoli, con Messora – visionario e intransigente fedelissimo nato ad Alessandria d’Egitto - catapultato al Senato. Arriverà oggi. Chiamerà i suoi a raccolta. E indicherà la strada. Unica. Definitiva. Semplice e irrinunciabile. «Il regolamento viene prima dei principi personali». Un generico «noi» che sovrasta uno specifico «io». Così, dalle minacce si passerà alle espulsioni vere e proprie. Un modo esasperato di raccontare la storia? ...
18 marzo 2013
L'aquila (politica)
Sms grillino sul monte citorio.Da qui la si nota, non vola, ma scruta: è d’aquila, indolente, il profilo garante...Non ha da sbranare che i suoi figli; non ha più da sbraitare consigli...Se non insegna a volare può bruciarsi l’amore, prima che insorga il signore, il dio, o il sole...
17 marzo 2013
Ex sol dato
Un istante, due, forse bastano per intenderci sul tempo che non è infinito e non pretende di cambiare la stagione, ora che l’inverno è ancora neve. Ciò che cambia è questa neve, da sempre lo stesso colore, una volta inaspettata, oggi piuma d’oca come allora. Eppure scontata. Il prezzo di una magia, dagli sguardi svelata. Dalle pagine di tutto il meteo del web, più nessun segreto.
Il divino truccarsi della terra - domani il sole, oggi la neve, non ci piove - è un matematico pensiero calcolato in un istante, due, forse. E non bastano più gli sguardi per intendere il miracolo informatico d'un sogno collettivo.
E’ la sera dei miracoli, fai attenzione, qualche vigile urbano è nascosto dietro il portellone, l’elettronica di bordo potrebbe scivolare, come il tutor, il velox, il navigatore. Un’altra magia ci fa navigare seguendo tracce che inghiottono la strada. Vissuto in un istante, due, forse bastano anche per il gps che parla di motivazioni. Al polso, nella corsa, registra il passo falso, lo annota, lo scruta, non dà tregua.
Comunichiamo con il mondo, con un blog. Possiamo farlo nevicare, roteare o sorvegliare questo mondo in contrazione sotto i nostri occhi e la nostra fame. Gli occhi sono molti più di prima, ed anche le follie si vergognano d’esistere. Osservate, richiamate, condannate da ciò che è popolare...
L’uomo non è più solo mago, solo schiavo, solo ladro. E’ nella rete, pescatore e poi pescato.
Un istante, due, forse bastano per intenderci su quel tempo... che se n'è andato!
Il divino truccarsi della terra - domani il sole, oggi la neve, non ci piove - è un matematico pensiero calcolato in un istante, due, forse. E non bastano più gli sguardi per intendere il miracolo informatico d'un sogno collettivo.
E’ la sera dei miracoli, fai attenzione, qualche vigile urbano è nascosto dietro il portellone, l’elettronica di bordo potrebbe scivolare, come il tutor, il velox, il navigatore. Un’altra magia ci fa navigare seguendo tracce che inghiottono la strada. Vissuto in un istante, due, forse bastano anche per il gps che parla di motivazioni. Al polso, nella corsa, registra il passo falso, lo annota, lo scruta, non dà tregua.
Comunichiamo con il mondo, con un blog. Possiamo farlo nevicare, roteare o sorvegliare questo mondo in contrazione sotto i nostri occhi e la nostra fame. Gli occhi sono molti più di prima, ed anche le follie si vergognano d’esistere. Osservate, richiamate, condannate da ciò che è popolare...
L’uomo non è più solo mago, solo schiavo, solo ladro. E’ nella rete, pescatore e poi pescato.
Un istante, due, forse bastano per intenderci su quel tempo... che se n'è andato!
5 marzo 2013
La rivoluzione democratica
Tratto dall'articolo di Jacopo Fo del 3 marzo 2013
Titolo: "Amo Bersani. Lui mi ama? Abbassiamo i toni".
Sottotitolo: "È solo la fine del mondo"
Sottotitolo: "È solo la fine del mondo"
Se avessi potenti mezzi economici coprirei l’Italia di cartelloni di 10 metri per 4 con la foto di Maurizio Costanzo che dice flemmatico: “Calmi! State calmi!”.
Mi telefonano continuamente cari amici che mi dicono tutti la stessa cosa: "Che bello che Grillo ha fatto saltare il banco. E adesso speriamo che trovino un accordo e facciano le riforme essenziali per questo Paese. Se si ritorna alle elezioni, dopo qualche mese di terrorismo mediatico sullo spread e la bancarotta ingovernabile, rivince Crapa Pelata Pentita e noi ci siamo persi un’occasione epocale..."
I miei amici hanno votato Grillo, Ingroia, Vendola o Bersani. E non sono solo amici miei, sono anche amici tra di loro. Gente del Pd che è contenta che l’M5S è il primo partito? Sì. L’importante per tutti è che si sia arrivati a un punto di rottura. Alcuni credevano che il miglior cambiamento l’avrebbe portato la vittoria di Bersani. Altri speravano in Renzi. E ci ho mangiato assieme!
Secondo me, Grillo adesso che ha vinto dovrebbe fare un respiro di sollievo. Cazzo, hai vinto! Adesso devi cambiare registro. Ho sentito alcuni dire: “Se si rivà a votare 5 Stelle prende la maggioranza! Suvvia…Mai sottovalutare l’avversario. E mai sopravvalutare gli italiani.
Caro Beppe, non son pochi quelli che non ti seguono fino in fondo, han detto: “Le ho provate tutte, provo anche questa!” Ma se non porti a casa le riforme non ti rivotano! Hai fatto il botto, lo ha sentito anche Napolitano, Fassino verrà ricordato nei secoli come quello che ti ha detto: perché non ci provi te a fare un partito!?! Hai vinto. Non cercare di stravincere.
E poi perché ce l’hai tanto con Bersani? 3 milioni di elettori del Pd lo hanno scelto come leader. Non lo puoi liquidare come fosse un cretino. Non sarebbe rispettoso verso chi lo ha votato convinto che Bersani fosse il cambiamento.
E poi siamo sinceri: Bersani ha scelto di fare le primarie quando poteva non farle perché lo statuto del Pd prevede che il segretario sia auomaticamente il candidato Premier. Lo vogliamo ammettere? Poteva scegliere lui i candidati al Parlamento… E oggi tra gli eletti del Pd abbiamo qualche centinaio di persone che vengono dalla società civile, gente che ha dimostrato di essere onesta e capace e desiderano veramente qualche cosa di buono per il Paese, dar loro delle facce di culo non né giusto né elegante. Anche perché è pure merito tuo se il Pd è stato costretto a rinnovarsi un po’. Non sputare su una tua vittoria.
Secondo il rapporto di Legambiente ci sono in Italia 20 comuni dove i cittadini non pagano la bolletta perché l’elettricità viene prodotta dai pannelli solari comunali. Ci sono 400 comuni che hanno una bolletta zero per tutte le strutture municipali. Sono bravi o no? Guarda che sono quasi tutti comuni amministrati dal centrosinistra!
Temi una trappola sfiancante come quella che ha teso Berlusconi alla Lega per 16 anni che il federalismo gliel’ha fatto vedere col binocolo? Chiedi impegni scritti, pubblicati sui giornali con le date delle votazioni in Parlamento, per ogni legge, e se poi Bersani fa il furbo allora sì il Pd si estingue come i panda!
Caro Bersani, quel che farei al tuo posto è esattamente quel che hai detto che farai: vai in parlamento con un piano di riforme decente e dettagliato (e già gli articoli di legge scritti) e il M5S dovrà trovare il modo di farti fare il governo.
Abbiamo bisogno di riunificare non di dividere. Quando Mandela prese il potere in Sud Africa si pose il problema di riunificare una nazione che era sull’orlo della guerra civile.
Oggi questo dovrebbe avere in testa il popolo progressista: basta risse, rimbocchiamoci le maniche e aggiustiamo un mattone per volta. Lo stessero fecero i gruppi della resistenza dopo il 25 aprile del ‘45. Riuscirono a mettersi d’accordo sulle regole perfino con i monarchici, che oggettivamente, erano dei mostri.
...
Da questa trappola per topi ne usciamo solo se un numero sufficiente di progressisti si arruola in una forza di pace autoconvocata. Ma non nelle piazze: casa per casa. Hai una cugina del M5S? Portale una torta a forma di cuore fatta con la farina biologica. Hai un salumiere del Pd? Portagli una bottiglia di vino. E dite loro: abbiamo bisogno di ricostruire un popolo!
Se sei del Pd vai da uno del 5 Stelle e digli: “Grazie, avete realizzato il cambiamento che abbiamo sempre sognato. Grazie. E scusa per quel che abbiamo detto. Avremmo dovuto ascoltarvi quando portavate in parlamento le firme di centinaia di migliaia di persone… E i politici le usavano per pulirsi il culo… E avemmo dovuto ascoltarvi quando con due anni di anticipo ci avvertivate che eravamo sull’orlo della bancarotta…”.
Se hai votato 5 Stelle vai da uno del Pd e digli: “Non avevi capito un cazzo ma so che anche tu vuoi sinceramente il cambiamento, volevo dirti che ti amo perché tu sei mio fratello. Vieni a spalare merda con me, diventeremo amici! Aggiustiamo le scuole, piantiamo boschi e pannelli solari, facciamo bello questo Paese insieme!”.
Serve il rispetto di chi ha perso e la modestia di chi ha vinto. Serve un nuovo spirito, serve dare speranza. Serve togliere subito dalla miseria milioni di bambini. Non stiamo a guardare il pelo nell’uovo. Portiamo a casa risultati per la gente. Fateci sognare!
2 marzo 2013
Il Programma
Ci sono punti del programma di M5S che si allargano da soli a formare cerchi sempre più estesi. Saranno le prossime isole di un pacifico rivoluzionare collettivo...
STATO E CITTADINI
• Abolizione delle province
• Abolizione dei rimborsi elettorali
• Insegnamento della Costituzione ed esame obbligatorio per ogni rappresentante pubblico
• Riduzione a due mandati per i parlamentari e per qualunque altra carica pubblica
• Eliminazione di ogni privilegio particolare per i parlamentari, tra questi il diritto alla pensione dopo due anni e mezzo
• Non eleggibilità a cariche pubbliche per i cittadini condannati
• Approvazione di ogni legge subordinata alla effettiva copertura finanziaria
ENERGIA
• Riduzione di almeno il 10 per cento in cinque anni dei consumi energetici del patrimonio edilizio degli enti pubblici, con sanzioni finanziare per gli inadempienti
• Riduzione dell’impatto ambientale delle centrali termoelettriche esistenti
• Incentivazione della produzione distribuita di energia elettrica
• Eliminazione degli incentivi previsti dal CIP6 alla combustione dei rifiuti in base al loro inserimento, privo di fondamento tecnico-scientifico, tra le fonti rinnovabili
• Incentivazione della produzione distribuita di energia termica con fonti rinnovabili, in particolare le biomasse vergini, in piccoli impianti finalizzati all’autoconsumo, con un controllo rigoroso del legno proveniente da raccolte differenziate ed escludendo dagli incentivi la distribuzione a distanza del calore per la sua inefficienza e il suo impatto ambientale
• Incentivazione della produzione di biogas dalla fermentazione anaerobica dei rifiuti organici.
INFORMAZIONE
• Eliminazione dei contributi pubblici per il finanziamento delle testate giornalistiche
• Nessun canale televisivo con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato, l’azionariato deve essere diffuso con proprietà massima del 10%
• Nessun quotidiano con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato, l’azionariato diffuso con proprietà massima del 10%
• Copertura completa dell’ADSL a livello di territorio nazionale
• Divieto della partecipazione azionaria da parte delle banche e di enti pubblici o para pubblici a società editoriali
ECONOMIA
• Abolizione delle scatole cinesi in Borsa
• Impedire lo smantellamento delle industrie alimentari e manifatturiere con un prevalente mercato interno
• Introduzione di un tetto per gli stipendi del management delle aziende quotate in Borsa e delle aziende con partecipazione rilevante o maggioritaria dello Stato
• Riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato con il taglio degli sprechi e con l’introduzione di nuove tecnologie per consentire al cittadino l’accesso alle informazioni e ai servizi senza bisogno di intermediari
• Vietare la nomina di persone condannate in via definitiva come amministratori in aziende aventi come azionista lo Stato o quotate in Borsa
• Favorire le produzioni locali
TRASPORTI
• Sviluppo di reti di piste ciclabili protette estese a tutta l’area urbana ed extra urbana
• Sviluppo delle tratte ferroviarie legate al pendolarismo
• Copertura dell’intero Paese con la banda larga
• Incentivazione per le imprese che utilizzano il telelavoro
• Incentivazione dei mercati locali con produzioni provenienti dal territorio
SALUTE
• Ticket proporzionali al reddito per le prestazioni non essenziali
• Programma di educazione sanitaria indipendente pubblico e permanente sul corretto uso dei farmaci, sui loro rischi e benefici
• Politica sanitaria nazionale di tipo culturale per promuovere stili di vita salutari e scelte di consumo consapevoli per sviluppare l’autogestione della salute (operando sui fattori di rischio e di protezione delle malattie) e l’automedicazione semplice
• Sistema di misurazione della qualità degli interventi negli ospedali (tassi di successo, mortalità, volume dei casi trattati ecc.) di pubblico dominio
• Separare le carriere dei medici pubblici e privati, non consentire a un medico che lavora in strutture pubbliche di Operare nel privato
• Incentivazione della permanenza dei medici nel pubblico, legandola al merito con tetti massimi alle tariffe richieste in sede privata
• Criteri di trasparenza e di merito nella promozione dei primari
• Liste di attesa pubbliche e on line
• Allineare l’Italia agli altri Paesi europei e alle direttive dell’OrganizzazioneMondiale della Sanità (OMS) nella lotta al dolore. In particolare per l’uso degli oppiacei (morfina e simili)
• Possibilità dell’8 per mille alla ricerca medico-scientifica
• Finanziare la ricerca indipendente attingendo ai fondi destinati alla ricerca militare
• Promuovere e finanziare ricerche sugli effetti sulla salute, in particolare legate alle disuguaglianze sociali e all’inquinamento ambientale dando priorità ai ricercatori indipendenti
• Eliminazione degli inceneritori
ISTRUZIONE
• Abolizione del valore legale dei titoli di studio
• Risorse finanziarie dello Stato erogate solo alla scuola pubblica
• Accesso pubblico via Internet alle lezioni universitarie
• Investimenti nella ricerca universitaria
• Integrazione Università/Aziende
25 febbraio 2013
24 febbraio 2013
Il tornasole
Ecco, il respiro è un vaporetto che attraversa il suo canale. Si scioglie con la neve e riappare sulla sponda opposta del desiderio di volare, per poi svanire, in un reagire acido o alcalino. E' in cerca d'equilibrio, sotto narici che convogliano il freddo di una formula più ossigenata.
Il respiro è un gelido tepore che risale per la gola, e come nuvola si fa veliero. Immagino lo scafo in avventura oltre la poesia, e oltre la follia. E' solo aria, questo respiro; è solo ossa per aria che sollevo, quest'io di tornasole che misura la saliva di pensiero...
***
M'incammino per le strade della scienza e ricordo che il corpo è alcalino per progetto, ma acido per funzione. Acqua di mare molto diluita, incapsulata in una simpatica membrana di pelle.
I nostri meccanismi di difesa immunitaria e di riparazione funzionano solo in un ambiente con un grado di acidità ben definito ed estremamente limitato in estensione. Il range del pH del sangue arterioso umano, per esempio, è tenuto strettamente al valore di 7,4 ± 0,05 unità pH. Sotto 7,35 è acidosi; sopra 7,45 è alcalosi. Sotto 6,9 e sopra 7,9 si può morire rapidamente.
Il respiro è un gelido tepore che risale per la gola, e come nuvola si fa veliero. Immagino lo scafo in avventura oltre la poesia, e oltre la follia. E' solo aria, questo respiro; è solo ossa per aria che sollevo, quest'io di tornasole che misura la saliva di pensiero...
***
M'incammino per le strade della scienza e ricordo che il corpo è alcalino per progetto, ma acido per funzione. Acqua di mare molto diluita, incapsulata in una simpatica membrana di pelle.
I nostri meccanismi di difesa immunitaria e di riparazione funzionano solo in un ambiente con un grado di acidità ben definito ed estremamente limitato in estensione. Il range del pH del sangue arterioso umano, per esempio, è tenuto strettamente al valore di 7,4 ± 0,05 unità pH. Sotto 7,35 è acidosi; sopra 7,45 è alcalosi. Sotto 6,9 e sopra 7,9 si può morire rapidamente.
Nel complesso, per sopravvivere, il corpo deve rimanere leggermente alcalino; anche le minime variazioni di questi valori sono biologicamente costosi.
Sia con uno stile nutrizionale anti-fisiologico (dieta basata su cibi acidificanti) sia con l’inattività fisica, il corpo crea un ambiente acido. Nel caso di inattività, per una cattiva ossigenazione delle cellule. L’acidosi cellulare causa l’espulsione dell’ossigeno, e la mancanza di ossigeno nelle cellule crea un ambiente acido.
Le cellule sane vivono in un ambiente ossigenato e alcalino che consente il normale funzionamento. Le cellule malate vivono in un ambiente acido e carente di ossigeno.
Una volta terminato il processo digestivo, gli alimenti, a seconda della qualità di proteine, carboidrati, grassi, vitamine e minerali, forniscono e generano una condizione di acidità o alcalinità nel corpo.
E gli alimenti acidi e alcalini influiscono sulla salute.
Il sangue si autoregola costantemente per non cadere in acidosi metabolica, per garantire il buon funzionamento e ottimizzare il metabolismo cellulare. Il corpo deve ottenere delle basi minerali alimentari per neutralizzare l’acidità del sangue nel metabolismo (qui c'è moltissimo che occorre sapere).
Alcuni sostengono che “tutte le morti chiamate naturali non sono altro che il punto terminale di un saturazione di acidità nel corpo.” e che “la lotta della vita è contro la ritenzione di acido. Invecchiamento, mancanza di energia, stress, mal di testa, malattie cardiache, allergie, eczema, orticaria, asma, calcoli renali, arteriosclerosi, tra gli altri, non sono altro che l’accumulo di acidi.”
Molti sostengono che la moderna dieta occidentale provoca acidosi cronica di basso livello e ciò conduce prima alla perdita di sodio e potassio alcalinizzante e poi di carbonato, calcio, magnesio e altri minerali dalle riserve ossee. Una perdita giornaliera di 50 milligrammi di calcio continuata per oltre 20 anni si traduce in un impoverimento di 365 grammi di calcio, corrispondente alla metà del calcio scheletrico medio di una donna, e a un terzo di quello dell'uomo. E questa è causa di osteoporosi...
“Che il cibo sia la tua medicina, la medicina sia il tuo cibo” (Ippocrate)

“Che il cibo sia la tua medicina, la medicina sia il tuo cibo” (Ippocrate)

29 gennaio 2013
Divagazioni evolutive
Liberamente tratto da: "Il Sistema periodico", Storia di un atomo di carbonio, 1975, Primo Levi.
Un certo atomo di carbonio giace da centinaia di milioni di anni legato a tre atomi di ossigeno e ad uno di calcio, sotto forma di roccia calcarea. Ha già una lunghissima storia cosmica alle spalle, ma per lui il tempo non esiste, o esiste solo sotto forma di pigre variazioni di temperatura, giornaliere, stagionali.
Un colpo di piccone lo spacca ed inizia il suo viaggio verso il forno, nel mondo delle cose che mutano. Viene arrostito, si separa dal calcio; rimane abbarbicato a due dei suoi tre compagni ossigeni, esce per il camino e s'invola. Ora la sua storia è tumultuosa. Viene colto dal vento, abbattuto al suolo, sollevato per chilometri e poi respirato da un falco, ma non penetra i precipitosi polmoni, e viene espulso. Si scioglie in un torrente, risale nel cielo e si scioglie nel mare. Poi viaggia col vento per molti anni. Ora alto, ora basso, sul mare e fra le nubi, sopra foreste, deserti e smisurate distese di ghiaccio. Infine, catturato nell’organica avventura.
Il carbonio è un elemento singolare: è il solo che sappia legarsi con se stesso in lunghe catene stabili senza grande spesa di energia. Alla vita sulla Terra occorrono proprio lunghe catene. Il carbonio è l’elemento chiave della sostanza vivente, ma la sua promozione, il suo ingresso nel vivo del mondo non è agevole, è intricato, obbligato.
Se l’organicazione del carbonio non si svolgesse quotidianamente attorno a noi, sulla scala dei miliardi di tonnellate la settimana, dovunque affiori il verde di una foglia, le spetterebbe di pieno diritto il nome di miracolo.
L’atomo di carbonio, accompagnato dai due satelliti che lo mantengono gas, è ora lungo un filare di viti. Qui ha la fortuna di rasentare una foglia, di penetrarvi e di essere inchiodato da un raggio di sole. Nella foglia collide con molecole di azoto e di ossigeno, poi aderisce a una complicata molecola che lo attiva e simultaneamente un pacchetto di luce solare lo separa dal suo ossigeno e lo combina con l'idrogeno in una lunga catena della vita.
Tutto questo avviene in silenzio, alla temperatura e pressione atmosferica, e gratis: quando anche noi impareremo a fare altrettanto avremo risolto il problema della fame nel mondo. L’anidride carbonica, il gas che costituisce la materia prima della vita, è solo lo 0,03 per cento dell'aria che respiriamo.
Ora il nostro atomo è inserito in una struttura ad anello, un esagono quasi regolare, che sta sciolto nell’acqua, anzi, nella linfa della vite. È entrato a far parte di una molecola di glucosio: viaggia dalla foglia per il picciolo e per il tralcio fino al tronco e di qui discende fino ad un grappolo quasi maturo. Viene raccolto, ma sfugge alla fermentazione alcolica giungendo al vino senza mutare natura. È destino del vino esser bevuto e destino del glucosio essere ossidato, ma non subito: il bevitore se lo tiene nel fegato per una settimana, come alimento di riserva per uno sforzo improvviso, un allenamento di corsa.
Addio alla struttura esagonale: in pochi istanti il gomitolo viene dipanato e ridiviene glucosio, trascinato dalla corrente del sangue fino ad una fibrilla muscolare di una coscia, e qui brutalmente spaccato in due molecole di acido lattico, il triste araldo della fatica. Solo più tardi, qualche minuto dopo, l’ansito dei polmoni procura l’ossigeno necessario ad ossidare con calma quest’ultimo acido.
Così una nuova molecola di anidride carbonica ritorna nell’atmosfera, e un poco dell’energia che il sole aveva ceduto al tralcio passa dallo stato di energia chimica a quello di energia meccanica e di calore, riscaldando impercettibilmente l’aria smossa dalla corsa e il sangue di chi corre.
La molecola viene di nuovo trasportata dal vento che la porta lontano: oltre gli Appennini e l’Adriatico, la Grecia, l’Egeo e Cipro, fino al Libano. L’atomo di carbonio viene intrappolato in un tronco di cedro dove ridiviene glucosio. Passano gli anni e di lui si occupa un tarlo che scava la sua galleria fra il tronco e la corteccia. Lo ingoia, incastonandolo in se stesso. In primavera, esce sotto forma di una brutta farfalla grigia che si asciuga al sole; lui è lì, in uno dei mille occhi dell’insetto, e contribuisce alla visione sommaria con cui si orienta nello spazio. L’insetto viene fecondato, depone le uova e muore: il piccolo cadavere giace nel sottobosco, si svuota, ma la sua corazza di chitina resiste a lungo, quasi indistruttibile. La neve ed il sole ritornano senza intaccarla; sepolta da foglie morte e terriccio, è diventata una spoglia, ma la morte degli atomi, a differenza della nostra, non è mai irrevocabile. Ecco al lavoro gli invisibili spazzini del sottobosco, i microrganismi dell’humus: la corazza, coi suoi occhi ormai ciechi, è lentamente disgregata, e l’ex bevitore, ex cedro, ex tarlo ha nuovamente preso il volo.
Lo lasceremo volare per tre volte intorno al mondo...
Ogni duecento anni, ogni atomo di carbonio che non sia congelato in materiali ormai stabili entra e rientra nel ciclo della vita attraverso la porta stretta della fotosintesi...
***
Ho ripreso la corsa, e gli atomi di carbonio del buon vino iniziano a fare miracoli...
22 gennaio 2013
Il sudario...
Taglio e incollo, dal sito di Beppe Grillo, un pensiero per nulla rivoluzionario. Semplice? Impegnativo? Impossibile...
Più prolifera la burocrazia, più diminuisce la democrazia; si sa che nelle dittature, la burocrazia è usata per giustificare le nefandezze dello Stato. All'aumentare della burocrazia diminuiscono i diritti dei cittadini. La burocrazia si nutre di sé stessa, si autoriproduce, ama la complessità dietro alla quale si rifugia e si giustifica, e talvolta diventa più forte di qualunque potere.
Si può mettere in discussione un partito e perfino un'Istituzione dello Stato, ma non la burocrazia. Con la sua immensa pletora di codici, procedure, paragrafi, commi, eccezioni, metodi e via impazzendo, è invulnerabile. La burocrazia è, nei fatti, immune all'errore, se colta in flagrante nega, rimanda, si appella, gioca sul tempo e sulle sue immense risorse. Il comune cittadino deve dedicare metà della sua vita per avere una possibilità di vincere un ricorso. Meglio quindi espatriare o venire a patti.
Semplificazione, efficienza, tempi di risposta certi sono i nemici della burocrazia, gli antidoti, che però in Italia la burocrazia ha sconfitto da tempo. Anzi, come beffa, li usa a suo uso e consumo nei seminari in cui il Grande Funzionario di turno spiega i successi ottenuti nella modernizzazione dello Stato.
La burocrazia è lo scudo spaziale italiano contro la partecipazione del cittadino alla vita pubblica. Meno capisce, meno è in grado di far valere i suoi diritti e più diventa suddito. L'eccesso di burocrazia deprime lo sviluppo, fa fuggire le aziende all'estero, assorbe una quantità enorme del nostro tempo, rende la giustizia meno uguale per tutti. Per i potenti c'è però sempre una scorciatoia, un'interpretazione, un condono, una distrazione. Il costo della burocrazia italiana è immenso, le società straniere evitano gli investimenti in Italia per colpa della burocrazia.
Funzionari invisibili - che non devono mai rispondere del loro operato - interpretano le procedure avvolgendo il paese di burocrazia, come in un sudario di cemento...
20 gennaio 2013
Atteggiamenti
“La mente nella sua propria dimora, di per se stessa, può fare dell’Inferno un paradiso e del Paradiso un inferno”. John Milton
La vita dell’uomo si muove nella direzione della risultante dei suoi pensieri. Una specie di forza che può agire come pensiero positivo e può essere formidabile e rivoluzionario. Il filosofo qualunque dice che ogni uomo è fautore del proprio destino, si crea la sua esistenza di luci ed ombre, di salite e discese. Lo psicologo qualunque dice che il movimento della vita dell'uomo ha tre orientamenti di pensiero o atteggiamenti di vita: il fatalista-pessimista, lo pseudo-idealista e l’attivo-ottimista.
L’atteggiamento fatalista-pessimista è quello che si manifesta in coloro che provano paura nei confronti del futuro, un sentimento di inutilità, disperazione, ansia e insicurezza. Il più delle volte lo si riscontra nelle persone disorientate, infelici, squilibrate. Probabilmente tutti conosciamo persone che perdono sistematicamente occasioni favorevoli, che si trovano sempre a dover far fronte a delle difficoltà, che si considerano vittime degli eventi negativi. Sono quelle persone che, appena si trovano di fronte ad un ostacolo, sentenziano: “sapevo che non ci sarei riuscito! Non posso farci niente, non posso cambiare nulla!”. Quando devono risolvere un problema importante, la prima cosa a cui pensano è che quel “lavoro” non è adatto a loro. Diventano presto infelici e disinteressati e credono fortemente che in altre circostanze, con altri mezzi avrebbero potuto risolvere tutto molto meglio e più in fretta. Si ricordano di tutti i loro fallimenti passati e una possibile riuscita viene sommersa da una montagna di difficoltà. E tutto questo si verifica a partire da un solo pensiero negativo. E, tuttavia, non si può dire che queste persone non desiderino reagire. Tante volte affermano: “Voglio rifarmi una vita”, “Voglio ricominciare daccapo”, “Voglio far girare la fortuna”, ma nonostante tutto riprendono gli stessi comportamenti, gli stessi atteggiamenti negativi, lo stesso modo di vedere le cose, anche se la situazione esterna cambia. La tendenza al conflitto, l’incapacità di superare gli ostacoli, di vedere le situazioni in modo oggettivo, di far risaltare le loro potenzialità, di vivere e di provare costantemente un sentimento di calma e armonia interiore, si ripetono ancora e ancora.
L’atteggiamento pseudo-idealista è quello caratterizzato dalla fuga dalle responsabilità e dalla tendenza a fuggire, di fronte alla realtà, in un mondo illusorio, in cui i doveri e le necessità quotidiane sono ignorati nel nome di una superiorità spirituale. Fanno parte di questa categoria i falsi filosofi, gli eterni infelici, gli eterni sognatori. Sono coloro che cedono immediatamente al cattivo umore; che stanno sempre sognando quello che potrebbero avere, senza far nulla perché i sogni diventino realtà; si innervosiscono per un nonnulla e trovano difetti in tutti quelli che li circondano, ma mai in loro stessi. L’atteggiamento pseudo-idealista non è altro che un falso mezzo di auto-protezione, di mettersi al sicuro di fronte alla realtà e al proprio destino. Gli pseudo-idealisti accettano passivamente di lasciare tutto in balia del caso, evadono in fantasticherie su un mondo ideale, che non esisterà mai, perché non fanno nulla per crearlo. Non agire rappresenta, in questo caso, un modo di agire, ma è un modo negativo, che porta a dei risultati negativi. Se l’atteggiamento pseudo-idealista si trasformasse in un atteggiamento autentico-idealista, il che presupporrebbe che il timore delle responsabilità e la fuga dalla realtà si trasformino in fede in se stessi e nella vita, allora comparirebbe il terzo atteggiamento, quello attivo-ottimista. La contemplazione può diventare, in questo caso, un corretto modo di pensare, un modo per vivere veramente e per diventare padroni della propria vita.
L’atteggiamento attivo-ottimista è quello tipico di coloro che valutano quasi tutto quello che li circonda come positivo. L’atteggiamento estremamente positivo della mente indica una ferma fede, incrollabile, che le cose si evolvano in meglio e che ogni problema o difficoltà possano essere superati. La vita è piena di imprevisti sui quali non possiamo intervenire direttamente, l’unica cosa che possiamo fare è cambiare il nostro modo di vederli. Gli attivi-ottimisti si costruiscono uno stato d’animo positivo e, allo stesso tempo, sono in grado di far fronte agli eventi e di influenzarli positivamente. Inondano tutte le loro relazioni personali di un affascinante calore affettivo. Queste persone sono consapevoli che le difficoltà non sono altro che delle necessità della vita, che ci aiutano a comprenderla profondamente e a oltrepassare i nostri limiti. Gli attivi-ottimisti sanno di non essere delle marionette nelle mani del destino, ma i fautori della loro felicità. Fanno del loro stato permanente di entusiasmo una vera arte e, in questo modo, risvegliano la capacità di aggirare gli ostacoli con facilità. Si nutrono quasi sempre dei pensieri positivi e agiscono sempre per il bene delle cose. Queste persone sono attratte da tutto ciò che può arricchirle spiritualmente, sono pronte ad imparare tutto dal nulla e credono fortemente che l’atto più rivoluzionario che possano compiere in questo mondo sia l’essere felici. E proprio per il fatto che asseriscono il bene in tutte le cose, gli eventi e gli esseri, riflettono il meglio di loro.
***
A volte capita di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato, e un movimento brusco della vita può arrestare ogni dinamica attività. Essere in mezzo a due costole incrinate mentre si tossisce (anche una parte della propria anima) mette alla prova anche l'atteggiamento migliore.
E' quello che mi è capitato di vivere in questi quindici giorni di tregua: fermo immobile o in lenta camminata (verso il domani). Ho imparato molte cose, rallentando. Ho guardato con attenzione i tetti delle case, le finestre chiuse, quelle aperte e le porte. I balconi fioriti e le scale. E i gatti. Le altre cose e gli altri esseri. Il mio castello, la mia grotta, il buio.
Senza corsa ogni atteggiamento è sbagliato. Fatalista idealista passivo... Con lo stop attivo, il sangue addensa i cattivi pensieri. Non vedo l'ora di cominciare il 2013..
E intanto saluto i compagni che hanno già corso domenica scorsa a Scarmagno, e oggi alla Pellerina, nell'attesa delle saldature intercostali...
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