Sul lungomare del mondo. Disorientato, seguo il volo dei gabbiani, seguo il ritmo dei lampioni...
Sulla montagna del tempo. L'uomo chiese alla montagna di toccare il cielo...
Che meraviglia, il linguaggio, il pensiero. Le parole sono il portale d'accesso all'io interiore. E si pensa anche con le mani, mentre si fanno le cose, e con i piedi, mentre si attraversano le strade. Con la musica, poi, si crea addirittura un altro modo di pensare. Inventando e manipolando le parole abbiamo spalancato la mente che resta comunque un groviglio irrisolto di bene e di male. Il male, in ogni caso, è avvolto dal rumore, dalle parole rotte, dai pensieri sbarrati. Basta quella nota, però, quella melodia, per far cambiare le cose, materializzare le emozioni.
E di emozioni si ragiona in un libro molto bello di Michel Lacroix. Non vedo l'ora di annusarlo.
2 commenti:
Bel minipost...e grazie della segnalazione!
Grazie Furio.
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