28 febbraio 2016

One day...

"Per capire qualcosa spiritualmente c’è un solo modo: bisogna farne l’esperienza"
(Wayne Dyer)


Ogni giorno di più che trascorro su questa terra è colpa del dialogo incompiuto con il mio spirito. Ho iniziato a comprenderlo, ma lui sfugge e mi costringe alla rincorsa. Quando sento d'essergli vicino non risponde. Mi tiene in vita in questo modo. Rinuncia a materializzarsi, a spiegarsi di sé, m'impone di proteggermi. Vuole che mi difenda, che attenda a chiedergli la vita. Ma questa esperienza andrà pur fatta. E con il corpo.

Oggi ho deciso di stanare la spiritualità. Mi sono spinto ad assorbire il dolore, altro lato d'amore: avrei così fermato le macchie del pensiero. Ho corso senza limiti interiori. Privo di forze, ho chiesto di non fermarmi. Qualche senso sarebbe intervenuto su qualche lacrima di pioggia. E dire che c'ero quasi, dopo venticinque chilometri, alla resa dei conti. Poi un raggio di felicità sfuggito dal passato ha lasciato sulla retina la sua condanna. A vita. E' stato bello comunque viverla...


21 febbraio 2016

Fly low

“Spesso mi capita di osservare dei luoghi all'aria aperta e pensare senza accorgermene che sarebbero perfetti per un’azione militare. Mentre una persona normale guarda un paesaggio e pensa alla bellezza della natura, io, contro la mia volontà, mi accorgo di valutare dove si potrebbe mettere la mitragliatrice.” (Nicolai Lilin, Caduta libera)
Questa mattina il sole era una grande medaglia da indossare. A tutti i costi. E' stato necessario mettere le gambe in modalità di volo e salire, e poi scendere, per due volte consecutive il San Giorgio. Ma quanti giovani abbiamo incontrato? Tantissimi, finalmente! La pista dello sport semplice e liberatorio è ormai pronta per accogliere il rullare di motori umani in formazione. Di nuova generazione. Una piccola squadriglia l'abbiamo trascinata io e Paolo. Ci hanno seguito ed è stata la cosa più bella che poteva capitare. I mille metri di dislivello e i ventun chilometri ci sono sembrati pochi, troppo pochi. Il miracolo era indossato, anche se brillava rimbalzando sopra i giorni in fuga dal corpo, come il passaggio dei soli.

Al ritorno, la metafora è volata letteralmente addosso ad una mezza parolaccia. Inciampando su una pietra sono atterrato con la spalla sul sentiero, in caduta libera. Occhi chiusi e sorriso d'inevitabile... Volati via, istinto e orgoglio militare... 

17 febbraio 2016

Hole, olé

Fin da piccolo notai che l'alluce produceva un buco sulla punta dei calzini: così smisi di indossare i calzini (Albert Einstein)

L'intuizione del fisico applicato e la fantasia della fisica teorica si rincorrono con asimmetria nel genio irresistibile. E poi accelerano vistosamente nella speranza di deformare la realtà, anche solo per un capriccio di infinitesimi impercettibili alla vista ed all'olfatto...

Senza accendere sinapsi, sperimento un progressivo allenamento serale. E osservo i capricci di  un fisico non più abituato alle sofferenze. A quelle che scavano l'Essere bucandolo come un flauto, che poi l'anima ne esce più melodiosa... 

Mi alleno così come viene, in stile rococò, ma mi alleno. E dato che insisto con le vecchie scarpe, dal buco del calzino compare il bel ditone, come da una serratura il cupolone dell'Aventino. E ringrazio per la vista oltre quel portone...


16 febbraio 2016

Atlas

Si è alzato un po’ di vento, credo mi sia andato a finire un sorriso negli occhi.
(Twitter)


E' chiaro che starsene seduti ad aspettare non aiuta. Lo diceva anche il sommo Michelangelo: l’attesa è il futuro che si presenta a mani vuote. E allora perché dubitare, perché rimandare questo gioco di illusioni ai margini della vita? Certo le note di zenzero e vaniglia possono allietare l'attesa. E' una musica che si prende gioco di me. Mi chiede di uscire nella pioggia e correre ancora come allora, a perdifiato, fino al limite dell'essere disperato... 

Mi sembra di voler ricordare l'allenamento a velocità crescente. Dieci minuti lenti, poi accelero. Sento lo smaltimento dinamico dell'acido lattico. Dieci minuti medi e accelero. Sento il passaggio di metabolismo nell'organismo. Altri dieci minuti e forzo lo stimolo dei meccanismi di recupero... Dieci minuti senza più ossigeno. Quanto vorrei recuperare il volo sopra quei cieli, alzare gli occhi e dimenticare l'Atlante in cui sono sconfinato.

13 febbraio 2016

LIGO

Le onde gravitazionali sono onde emozionali. Le rilevo ogni volta che mi deformo in un sorriso. Ogni volta che un sorriso emesso dalla collisione di due pupille raggiunge il battimento. E l'emozione sta nel corpo come la gravità sta nell'anima dell'universo. Bastano i desideri a rivelarlo alla coscienza.

Ma la scienza è qui: ascoltate!

6 febbraio 2016

Sorrow

Io sogno la mia pittura. Poi dipingo il mio sogno.
(Vincent Van Gogh) 

Ero ancora ragazzo quando provai il senso dell'abisso. Ricordo che rimasi appiattito in uno specchio di luce, schiacciato da ammassi di nubi tagliate dai colori. Ero in una dimensione sfumata e non capivo. Quei tagli luminosi stavano aprendo l'anima come i desideri aprono i sogni. Cercavano l'alba che orizzonta, incidendo corpi senza troppe spiegazioni; rigando le rocce come rugiada. E i suoni e le onde liquidavano la mia natura, in attesa di essere l'aria rarefatta, quattromila metri sopra il mare. 

Ero ancora ragazzo quando provai quell'abisso familiare. Senza mani, senza piedi, con il solo desiderio. Fuori dalla terra anche un minuscolo germoglio è un miracolo. Tutto fa vita, soprattutto le vibrazioni dei sogni; e l'angoscia che sale dall'abisso dei miracoli infranti, sognati e abbandonati per sempre nel vuoto. 

In questo video immergersi è familiare, nostalgico. E' sorrow. 



3 febbraio 2016

Risus

Noli me tangere. Non mi toccare, non mi trattenere...
Le risate.

Esiste una pianta medicinale detta "noli me tangere" o anche "erba impazienza" o "balsamina" per la caratteristica di sparare i semi nel terreno circostante quando viene toccata. E' così anche per il cocomero asinino, mentre la mimosa pudica, battezzata nello stesso modo (noli me tangere) ripiega su se stesse le foglie appena sfiorate.

Sentirsi un cocomero. Sentirsi asinino. Sentirsi così...
Noli me tangere. Risus.